K2Games – Learning by playing: il nuovo progetto di giochi educativi

K2Games – Learning by playing è un progetto di partenariato strategico finanziato dal Programma Erasmus+, capitolo gioventù, della Commissione Europea.
Il progetto prevede un approccio innovativo all’educazione alla sostenibilità. Vengono forniti agli animatori socio-educativi, agli youth workers e ai centri di aggregrazione giovanili, giochi da tavolo o di simulazione e una guida per sviluppare i propri giochi o utilizzare i giochi esistenti come strumenti educativi.

Un modo totalmente innovativo di educare.

Lo scopo del progetto

Quale gioco non prevede un percorso formativo di qualche genere?
In questo caso lo scopo del progetto è quello di costruire giochi da tavolo e di simulazione per affrontare i temi delle emergenze ambientali e il loro impatto sulla salute e dello sviluppo sostenibile.

Sappiamo bene che sono proprio i giovani di oggi (e di domani) gli eredi della negligenza delle generazioni passate. È fondamentale quindi che siano informati e formati adeguatamente sui temi della salute ambientale e del consumo sostenibile.

È così che il progetto cerca di promuovere una migliore consapevolezza dei giochi come strumenti efficaci per lo sviluppo di conoscenze, abilità e atteggiamenti legati alla sostenibilità tra la comunità dei giovani.

I giochi sono stati progettati e realizzati per essere utilizzati in contesti informali ma anche a supporto degli insegnanti in ambito scolastico.

I promotori del progetto

Tra i promotori del progetto troviamo Insight_epd, associazione culturale di Martano (Le), CRISP (Germania), EEHYC (European environment and health youth coalition – Lithuania) e SRC (society for responsible consumption Romania).

Insight_epd  si occupa da sempre di educazione nell’ambito dei Programmi educativi della Commissione Europea.
Ha coinvolto nel progetto alcuni designer italiani di Tou.Play: Pasquale Facchini, Francesco Binetti e Aldo Campanelli. Questi hanno portato il gruppo di youth workers europei a cimentarsi con le sfide del design e della produzione di giochi da tavolo.

Ad oggi si contano più di 25 persone coinvolte sullo sviluppo dei progetti.
Gli sviluppatori hanno realizzato due giochi da tavolo, cinque di simulazione e la relativa guida. L’obiettivo principale? Quello di dare a tutti la possibilità e gli strumenti per poter sviluppare questa tipologia di giochi.

I prossimi passi

In questa fase finale i giochi sono in produzione in alcuni Makers’ Bar, dove le stampanti 3D sono in funzione e le incisioni laser disegnano i confini della plancia di gioco.
Il prossimo passo è quello di condividere i risultati del progetto con tutti gli interessati nelle quattro nazioni coinvolte (Romania, Germania, Italia e Lituania).
I giochi sono già stati pubblicati online in cinque lingue, con disponibilità gratuita, sul sito del progetto.

Dunque non resta che giocare e giocare ancora, fino a coinvolgere tutte le generazioni in una grande azione globale di consapevolezza ambientale.

Perché come diceva Jaun Paul Richter “Il gioco è una cosa seria. Anzi, tremendamente seria

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Martina Grosso

Procrastinatrice professionista, suonatrice di ukulele con scarso successo, arrampicatrice acrofobica: eccomi! Mi chiamo Martina e mi nutro di libri, giochi di ruolo, film e Cuccioloni. Amo creare personaggi e farmi venire in mente idee irrealizzabili; odio non riuscire a realizzarle.
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