Massimo La Rosa è un famoso trombonista di Palermo che si è esibito nei migliori Teatri e Orchestre Sinfoniche in Europa, Stati Uniti, Asia. Massimo La Rosa è stato primo trombone nell’Orchestra di Cleveland. Ha trascorso diversi anni nella città americana dell’Ohio ed è stato molto apprezzato per la sua tecnica di esecuzione e per le masterclass al trombone che ha tenuto ai suoi allievi statunitensi. Ha tenuto tenuto corsi di perfezionamento musicale al trombone alla Manhattan School of Music, al Cincinnati College-Conservatory of Music e alla Juilliard School. Oggi è il primo trombone nella OSS, Orchestra Sinfonica Siciliana, con sede al Teatro Politeama Garibaldi di Palermo. Suona un trombone Custom, il Vincent Bach trombone a tiro con ritorta A47MLR.
L’emozione di suonare il Trombone nata con la Banda Musicale del Paese
Il Trombone è uno strumento molto particolare, a volte sottovalutato, difficile da suonare, ma che ha una grande importanza nella composizione dell’Orchestra e che negli ultimi anni sta cominciando ad avere visibilità con esecuzioni da solista molto particolari. La musica suscita 13 emozioni individuate e mappate da uno studio della University of California di Berkeley. Quelle 13 emozioni sono state associate a diversi generi musicali e tra questi spicca la musica classica.
Ed è proprio questo l’obiettivo di Massimo La Rosa quando suona il trombone, suscitare emozioni per primi a se stessi. La prima emozione che la musica mi ha regalato – dice il trombonista di Palermo – è stata quella della Banda Musicale del mio paese. Sono le emozioni che muovono un ragazzo verso la musica, fino a farlo diventare un maestro di livello internazionale. Nel caso di Massimo tutto è nato con la Banda Musicale che suonava in piazza e per le vie del piccolo paese della Sicilia, Belmonte Mezzagno in Provincia di Palermo, a spingerlo verso gli studi del Conservatorio Vincenzo Bellini e a farlo diplomare Maestro nel 1994. Appena 2 anni dopo era già primo Trombone dell’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia.

Le produzioni musicali e le esibizioni da solista
Solitamente un trombonista non ha all’attivo numerose produzioni musicali. Nel caso di Massimo sono 2. La prima incisione è Cantando, un album che contiene un repertorio standard per trombone e pianoforte e gli arrangiamenti di Teddy Abrams e Yuriy Leonovich. Massimo La Rosa al Trombone è accompagnato dai pianisti Elizabeth DeMio e Teddy Abrams. L’album è stato registrato a Cleveland, nel giugno 2010, ed è stato definito una produzione musicale dal potere espressivo eccezionale. La seconda produzione musicale porta il titolo di Sempre Espressivo. Anche in questo caso ha collaborato con la pianista Elizabeth DeMio.
Sempre Espressivo è un album più maturo e consapevole ed stato registrato nel luglio 2013 alla Mixon Hall del Cleveland Institute of Music e Clonick Hall, al Conservatorio di Oberlin. L’album è stato portato in produzione dall’eminente team di Elaine Marton (Sonarc Music) e Thomas C. Moore (5/4 Productions) e progettato da Michael Bishop dei 5/4.
La playlist è un intrigante mix di musica scritta intenzionalmente per il trombone e arrangiamenti di brani solisti originariamente concepiti per altri strumenti. Le opere originali sono Ballade di Frank Martin, Cavatine di Camille Saint-Saëns e Concertino di Ferdinand David. I pezzi arrangiati sono Intermezzo di Puccini da Manon Lescaut e Grande Valsa de Bravura di Antonio Carlos Gomes – entrambi riproposti da Yury Leonovich – e gli adattamenti di La Rosa del Träume di Wagner (Wesendonck Lieder), Sinfonia in F e J.S. di Giovanni Battista Pergolesi.
L’album si presenta come una vasta gamma di stili da riunire in un unico portagioie, ma ciò che collega questi pezzi disparati è il buon gusto infallibile, il bel tono, il fraseggio lirico e la sensibilità musicale di Massimo La Rosa. Egli investe le opere di trombone originali con l’intera gamma di suoni che lo strumento può raccogliere, portando magistralmente la volatilità del Martin, la nobiltà dei Saint-Saëns e le qualità drammatiche e retoriche del David.
Anche in questo caso, la severa critica musicale ha riservato parole di elogio per la produzione di Massimo La Rosa. La Rosa canta come un bravo cantante nelle canzoni adattate di Puccini e Wagner e gestisce le linee soliste nei Pergolesi con gran parte della leggerezza e delicatezza associate allo strumento solista previsto, la viola da gamba.
Solitamente i musicisti di ogni strumento si esercitano regolarmente con le suite soliste di Bach, ma pochi, tranne i violinisti, violoncellisti e flautisti, sono abbastanza coraggiosi e temerari da registrarli. Massimo La Rosa, invece, ci riesce. “Sviluppare un’idea convincente di come suonare pezzimusicali di Bach al trombone è stato un processo lungo e difficile,ma illuminante”.
Come si suona il Trombone. Consigli e trucchi per suonare bene il trombone
Da un punto dei vista tecnico, infatti, respirare durante le lunghe file di Bach è una questione che assume una rilevanza notevole. Se riesci a dimenticare come fa un violoncellista che formula serie di movimenti di danza e ti metti nei panni di un suonatore di fiati che deve mantenere una linea, in mezzo alla necessità di inspirare a intervalli regolari, le soluzioni di La Rosa hanno il loro senso.
Secondo Massimo La Rosa, al di là dei dettagli tecnici, il trucco migliore per suonare il trombone è svolgere gli esercizi pensando di stare eseguendo un importante brano musicale come se si stesse sul palco di un importante teatro, impegnati in una composizione classica, nel più religioso silenzio e al cospetto di un pubblico molto esigente.
Un altro aspetto di una buona esecuzione al trombone riguarda la respirazione, che Massimo La Rosa cura con regolarità. Ogni mattina di ogni giornata in cui so di suonare – dice spesso – prendo il Trombone, respiro profondamente e soffio 10 volte dentro lo strumento con la stessa impostazione delle labbra che assumo durante le esecuzioni, senza gonfiare le guance, in modo continuato e controllando gli sbalzi di pressione. Questo esercizio di respirazione ripetuto 10 volte aiuta a riscaldare lo strumento e a muovere l’aria, come se fossero dei veri e propri esercizi di stretching e di scioglimento musicali.