Il Popolo Clovis mangiava tanto Mammut, uno studio lo conferma

Un’analisi rivoluzionaria delle ossa di Anzick-1, un bambino vissuto circa 13.000 anni fa, ha rivelato nuovi dettagli sulla dieta del popolo Clovis, una delle prime culture preistoriche dell’America settentrionale. Lo studio, pubblicato su Science Advances, evidenzia che la madre del bambino, probabilmente ancora in fase di allattamento, consumava una dieta ricca di carne di mammut, dimostrando quanto fosse fondamentale questo animale per la sopravvivenza del popolo Clovis.

La Cultura Clovis: Nomadi e Cacciatori di Mammut

La cultura Clovis, nota anche come cultura Llano, fiorì circa 14.000 anni fa nell’attuale Nord America. Conosciuti per essere tra i primi abitanti del “nuovo mondo”, i Clovis sono famosi per le loro avanzate tecnologie di caccia e per lo stile di vita nomade.

Secondo Ben Potter, archeologo dell’Università dell’Alaska Fairbanks e co-autore dello studio, la caccia ai mammut non solo forniva una fonte essenziale di proteine e grassi, ma permetteva anche ai Clovis di migrare verso aree più favorevoli senza dipendere esclusivamente da animali selvatici più piccoli. Questa mobilità è confermata dai modelli di insediamento e dalla tecnologia avanzata associata a questa cultura.

Riproduzione artistica di una famiglia Clovis che mangia carne di mammut attorno ad un focolare
Rappresentazione di una famiglia Clovis di 12.800 anni fa che mostra i suoi membri tra cui il loro bambino Anzick-1 mangiare carne di mammut
Immagine creata dall’artista, Eric Carlson (Desert Archaeology, Inc.) e dagli archeologi Ben Potter (University of Alaska Fairbanks) e Jim Chatters (McMaster University).

Lo Studio su Anzick-1: La Dieta della Madre

I ricercatori hanno condotto l’analisi sui resti di Anzick-1, un bambino di 18 mesi ritrovato in Montana. I risultati mostrano che la dieta della madre, e probabilmente di tutta la famiglia, era costituita per il 40% da carne di mammut, con il resto suddiviso tra bisonti e alci.

Fonte: https://www.livescience.com/archaeology/early-americans-ate-tons-of-mammoth-13-000-year-old-bones-from-clovis-culture-baby-reveal

L’analisi dei radio-isotopi, condotta sulle ossa del bambino, ha rivelato che la dieta della madre era simile a quella del gatto scimitarra, un predatore specializzato di mammut ormai estinto. Questo dato sfida le precedenti teorie secondo cui le donne delle culture preistoriche si cibassero principalmente di animali più piccoli e facilmente cacciabili.

Mappa del territorio del popolo Clovis
Una mappa che mostra il nord-ovest di quello che oggi è il Nord America circa 12.800 anni fa. I triangoli indicano i principali siti Clovis e i cerchi indicano le posizioni utilizzate per i campioni di tessuti animali. (Credito immagine: Chatters et al., Sci. Adv. 10, eadr3814 (2024)

Mammut: Simbolo di Sussistenza e Estinzione

Oltre a fornire nuove informazioni sulle abitudini alimentari, lo studio getta luce sul ruolo cruciale dei mammut per la sopravvivenza delle prime popolazioni americane. La caccia intensiva, combinata ai cambiamenti climatici, potrebbe aver contribuito alla scomparsa di questi maestosi animali circa 10.000 anni fa.

Secondo gli autori dello studio, i risultati non solo arricchiscono la nostra comprensione delle strategie di sussistenza del popolo Clovis, ma suggeriscono anche che il consumo di mammut fosse più diffuso di quanto si pensasse, influenzando profondamente le dinamiche sociali e culturali dell’epoca.

Un mammut in una foresta innevata

Implicazioni per la Storia della Cultura Clovis

Questa scoperta rappresenta un passo avanti nella comprensione delle abitudini alimentari e dello stile di vita del popolo Clovis. L’analisi isotopica delle ossa umane e animali permette agli archeologi di tracciare un quadro più dettagliato della vita quotidiana delle prime popolazioni americane.

Inoltre, lo studio evidenzia come le donne Clovis avessero un ruolo attivo nella sussistenza della comunità, contribuendo in maniera significativa alla caccia e al consumo di grandi animali come i mammut.

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Antonio Cesonate

Amante di libri e film, specialmente thriller psicologici perché ama farsi andare in pappa il cervello. Scrive canzoni e racconti, o almeno ci prova. Appassionato di letteratura e triste perché ha terminato la bibliografia di Bukowski troppo velocemente.
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