Ti è mai capitato di percepire una vibrazione del tuo smartphone, magari in tasca o sulla scrivania, per poi scoprire che non era arrivata nessuna notifica o telefonata? Questo fenomeno, noto come sindrome da vibrazione fantasma, è più comune di quanto si possa pensare e rappresenta un interessante riflesso del nostro rapporto con la tecnologia.
Che cos’è la sindrome da vibrazione fantasma?
Si tratta di un’illusione tattile: percepiamo erroneamente il nostro telefono vibrare, anche in assenza di stimoli reali. Questo fenomeno psicologico è stato analizzato in diversi studi, come quello pubblicato nel 2012 – quindi in tempi non ancora sospetti – su Computers in Human Behavior, che ha rilevato come l’89% delle persone abbia sperimentato questa sensazione almeno una volta ogni due settimane.
Stiamo parlando di un periodo dove il rapporto di dipendenza da questi dispositivi era agli albori, con prodotti che sì, erano “phone” ma ancora non del tutto “smart” anche a livello di applicativi come social e messaggistica istantanea.
I ricercatori definiscono questa sindrome come un’errata interpretazione dei segnali sensoriali da parte del nostro cervello o, in alcuni casi, una vera e propria “allucinazione tattile”.
Perché il nostro cervello ci inganna?
Non c’è nulla di strano o preoccupante. Questa esperienza è il risultato dell’elevata frequenza con cui interagiamo con i dispositivi elettronici. Uno studio del 2010, pubblicato su BMJ, ha evidenziato come il nostro cervello possa interpretare erroneamente segnali sensoriali, specialmente quando siamo in attesa attiva di una notifica, o meglio notizia, indicando di fatto come possa accadere anche attraverso altre modalità (a seconda della tecnologia coinvolta).
Se ci aspettiamo costantemente un messaggio, una chiamata o un’e-mail, il nostro cervello può creare una sorta di “falsa allerta”, percependo vibrazioni che in realtà non ci sono. Questa iper-vigilanza sensoriale è una risposta all’uso continuo degli smartphone e alla loro ormai prevaricante centralità nella nostra vita quotidiana.
La dipendenza tecnologica e la sindrome da vibrazione fantasma
Uno studio del 2013, sempre pubblicato su Computers in Human Behavior, ha collegato la sindrome da vibrazione fantasma ai disturbi legati all’uso eccessivo della tecnologia. Secondo i ricercatori, questa percezione illusoria è un sottoprodotto della dipendenza dai dispositivi digitali.
Nel 2015, infatti, in un approfondimento dello studio è stato aggiunto che la sindrome è spesso legata all’ansia da attesa, ovvero quella tensione che proviamo mentre aspettiamo un messaggio o un aggiornamento su qualcosa. “La sindrome da vibrazione fantasma è solo uno dei tanti effetti collaterali di una connessione costante, e per la maggior parte degli utenti è del tutto innocua“, hanno dichiarato gli autori dello studio.
Un fenomeno curioso, ma non preoccupante
Se anche tu sperimenti la sindrome da vibrazione fantasma, sappi che non c’è nulla di cui preoccuparsi. Si tratta di un fenomeno innocuo, causato dalla nostra costante interazione con gli smartphone. È però un’occasione per riflettere su quanto questi dispositivi siano diventati onnipresenti nelle nostre vite e su come la dipendenza da essi influenzi il nostro comportamento e la nostra percezione del mondo.
In definitiva, la sindrome da vibrazione fantasma è uno scherzo del nostro cervello che, pur essendo curioso e talvolta fastidioso, non deve allarmarci. Piuttosto, può aiutarci a comprendere meglio il nostro rapporto con la tecnologia e l’importanza di prendersi delle pause, magari praticando dei periodi di detox, da questa incessante interconnessione digitale.
Fonte: https://www.forbes.com/sites/traversmark/2024/09/13/a-psychologist-explains-phantom-vibration-syndrome-smartphone-hallucinations/