Lo youtuber 25enne Stefano Lepri, in arte St3pny, è stato di recente condannato ad otto mesi di reclusione per evasione fiscale.
A quanto pare il videomaker avrebbe evaso l’iva per circa settantaseimila euro nell’anno fiscale 2017 – anche se la difesa ha chiesto l’assoluzione perché la star del web ha comunque pagato la somma dovuta prima della condanna.
Neanche gli youtuber possono evadere il fisco
C’è un vecchio detto che recita: “nella vita nulla è inevitabile, tranne la morte e le tasse“, ebbene, pare che lo youtuber St3pny abbia provato con mano questa agghiacciante verità.
Basti ricordare come Al Capone, uno dei più grandi criminali nella storia dell’umanità, abbia perso la sua lotta contro le autorità a causa di una diatriba con il fisco che lo ha fatto arrestare e condannare, per capire che con gli esattori non si scherza.
Nel tribunale di Firena, il PM Christin Von Borries aveva inizialmente chiesto una condanna pari ad un anno e quattro mesi di reclusione perché, secondo quando riportato, nel 2017 il giovane avrebbe evaso le tasse per circa 76mila euro non pagando l’IVA per i redditi accumulati pari ai 334mila euro.
Secondo gli inquirenti l’artista avrebbe svolto attività professionale di tipo continuativo non compatibile ai termini dei contratti da lui stipulati nel corso dell’anno, diventando quindi il primo youtuber processato per queste accuse e rendendo il suo caso una novità nel campo della giurisprudenza.
La citazione legale diretta si è riferita soltanto all’anno 2017, unico preso in analisi durante il processo, per indicare la quota d’evasione da rilevare… ma gli agenti stimano che durante i suoi anni di attività, che corrono tra il 2013 ed il 2018, avrebbe omesso di versare l’iva per un valore superiore alle centinaia di migliaia di euro. St3pny si è sempre dichiarato innocente affermando che “Ho sempre pagato le tasse in buona fede, altrimenti sarei alle Cayman“.
E’ questo il primo caso in Italia di questo tipo, e potrebbe rappresentare l’apertura di un vaso di pandora per le star del web che da adesso dovranno prestare ancora più attenzione durante la dichiarazione dei loro redditi. Questo potrebbe essere il primo di una lunga serie di casi e processi per evasioni fiscali su contratti lavorativi stipulati con chi lavora con Youtube, Twitch, ed altre piattaforme simili sullo spazio online.
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