Era davvero tanto tempo che non si andava al cinema e dopo aver visto Dune di Denis Villeneuve, tratto dall’omonimo libro di fantascienza di Frank Herbert, sono andato a vedere Venom 2: La furia di Carnage.
E la cosa più scioccante di tutte è stata il fatto che nonostante fosse venerdì sera, mi ritrovato letteralmente l’unico presente in sala. La cosa mi ha rattristato molto, ma stringendo i denti sono andato avanti perché avevo voglia di portare a voi tutti la mia recensione. Il film merita? Ne parliamo subito.
Venom 2: e meno male che c’è Carnage
Venom, il personaggio della Marvel Comics creato dallo sceneggiatore David Michelinie e dal disegnatore Todd McFarlane, insieme al “figlioletto” Carnage, è uno dei personaggi (anti-eroi, villain) più amati dai cultori del fumetto statunitense di tutto il mondo.
In fatto di popolarità rivaleggia addirittura con lo stesso arrampicamuri ed oltre ad avere una testata tutta sua a livello fumettistico può vantare di essere anche il protagonista – e l’antagonista – di alcuni tra i più apprezzati giochi su Spider-Man.

Il primo Film però, nonostante il successo strepitoso ed inaspettato, non è riuscito in pieno a far breccia nei cuori dei suoi fan, anche a causa della mancanza dell’uomo-ragno, costringendo gli sceneggiatori a riscrivere le origini del “protettore letale e simbiotico”.
La presenza di Cletus Kasady a.k.a. Carnage in questo secondo lungometraggio, ha fatto in modo di spaventare ogni spettatore prima della visione del film che aspettandosi un’interpretazione e messa in onda mediocre già gridava allo scandalo. Per fortuna (o sfortuna per qualcuno) la presenza di Carnage e la sua interpretazione migliora di molto la stessa pellicola.
Parliamo un po’ del film
Diciamolo subito così ci cacciamo il pensiero: Venom 2 è ben lontano dall’essere un capolavoro, ma è anche abbastanza lontano anche dall’essere un incredibile flop.
Tom Hardy convince nel suo ruolo di Eddie Brook ed il rapporto con Venom, anche se ilare in quasi ogni momento del film, è comunque ben strutturato e divertente da vedere. Capiamoci, quello del film si distacca molto dal Venom che abbiamo imparato ad amare dai fumetti, ma è comunque meglio di tante versioni cinematografiche non riuscite.
Nonostante il film non si prenda mai troppo sul serio, cosa che ho apprezzato, ha comunque una componente seria da non sottovalutare ed è dovuta proprio all’introduzione del personaggio di Kasady.

Cletus Kasady è interpretato magistralmente da Woody Harrelson che riesce ad incarnare perfettamente il pluriomicida riuscendo a regalarci momenti di grande divertimento, alternati a momenti di profonda emozione. Le parti in cui non è ancora Carnage, intrappolato tra le fredde mura del penitenziario e prossimo all’esecuzione di morte, sono tra le migliori di tutto il film secondo me e quasi mi dispiace che la cosa non sia stata approfondita ulteriormente.
Kasady è un personaggio molto complesso ed il suo passato di abusi e maltrattamenti subiti è sapientemente raccontato in pochi secondi, intensi e pittoreschi. L’incapicità di provare sentimenti come la misericordia lo ha portato ad essere il serial killer che il mondo ha imparato a temere – se aggiungiamo poi l’allontanamento dell’unica persona amata, la frittata è fatta.
In una rapida narrazione veniamo dunque a conoscere l’antagonista immergendoci anche più in profondità nel rapporto tra Eddie Brock e Venom sempre più incrinato da una cattiva convivenza e da scelte di vita sbagliate che porteranno ad una rottura momentanea per poi ritornare insieme in un connubio esplosivo verso l’atto finale. Classica formula da Cine-Comic.
Ci sono dei MA…
Purtroppo però nonostante le giuste interpretazioni attoriali, la bella fotografia del film e soprattutto l’impatto che hanno su schermo le due creature, c’è da dire che questo non basta per renderla una pellicola così degna di nota.
E’ sicuramente un cine-comic carino, ma se dovessi assegnargli un posto nel mondo gli offrirei la fascia oraria della domenica pomeriggio perché mi ha molto ricordato quei film anni 80 di serie B che danno nel palinsesto pomeridiano e/o festivo su Italia 1. Ti fa passare l’oretta e ti fa divertire, ma ti lascia veramente poco ed il tutto finisce la.
Il che è un peccato, perché il film poteva dare davvero molto di più, invece ci ritroviamo per le mani una commedia dai toni Dark che alterna scene fin troppo leggere a scene splatter in uno stacco fin troppo netto che lascia lo spettatore spiazzato per lo più. E lo dico da persona critica che nonostante tutto ha apprezzato il film e se l’è goduto dall’inizio alla fine.

L’altalenante ritmo delle scene che rende il film frenetico e scattante (cosa che potremmo addirittura associare al carattere di Carnage) non riesce a convincere a pieno e nonostante Kasady sia per me il miglior personaggio nel film, va gradualmente scemando verso il finale in cui si cerca di dare una parvenza fin troppo umana ad uno dei pazzi criminali più crudeli del mondo a fumetti.
Diciamo che se volessi vedere un Volemosebene-No-Jutsu poco sensato mi sarei riletto il finale di Naruto.
In definitiva
In conclusione Venom 2: la Furia di Carnage è un bel film, non eccezionale, ma fa ciò che deve ed intrattiene il pubblico.
Si poteva fare di meglio? Certamente, ma non si discosta troppo dal suo predecessore migliorando qualche strascico narrativo.
Un’occasione mancata che avrebbe potuto rilanciare il personaggio di Venom e i suoi figli, ma pur avendone capacità e possibilità pare non applicarsi come si deve lasciando allo spettatore quel “non so che” che manca; soprattutto considerando che ci troviamo di fronte la trama più ovvia dei cine-comics: Eroe tormentato, cattivo figo ma tormentato a sua volta, rottura dell’eroe fino al finale che alla fine vince comunque.
La pellicola altro non è che una delle tante Dark Comedy presenti sul mercato e la consiglio a chiunque voglia godersi un film senza pretese che sa divertire e farsi apprezzare anche grazie alla messa in scena grafica.
Se però dovessimo dare un voto al lungometraggio di Venom 2 gli assegnerei un 6+ su 10 – ovvero un poco più che sufficiente.
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