Vi avviso fin da subito questa recensione è stata fatta giocando a Red Dead Redemption 2 una decina di ore -titolo che voglio spolpare completamente – quindi parlerà delle prime impressioni del gioco e non è una review complessiva.
Quando recensisco, voglio recensire solo titoli completati al 100% e quindi arriverà una seconda recensione al completamento dello stesso. Se intanto volete saperne di più e prepararvi a ciò che vi aspetta, continuate la lettura!
RED DEAD REDEMPTION 2 – L’inizio!
Pare che Rockstar lo abbia fatto di nuovo; intrecciando interattività e narrazione ci immerge, sin da subito, in quella che sembra essere un avventura Open World dalle possibilità illimitate.
Le prime impressioni, per questo titolo, sono ottime al momento e oltre a sembrare il miglior gioco sul west oltre che uno dei migliori open world mai provati.
Catapultati nel 1899, gli anni in cui il “far west” si appresta a diventare “vecchio west”, viviamo la decaduta di un’epoca e l’avvento di una nuova. Con la ferrovia che avanza per gli Stati Uniti d’America, pare esserci meno posto per i vecchi cowboy e per la banda di Van der Linde che rappresenta quasi l’ultimo esponente di un’era sulla via del tramonto.
Noi interpreteremo Arthur Morgan la cui vita ruoterà attorno ai bisogni ed agli interessi della banda di fuorilegge di cui faremo parte.
Al momento, la trama appare lineare ma ben scritta, anche se attendo il completamento della storia principale per definirla meritevole e degna di nota invece di gridare subito al capolavoro.
Per ora è bello vedere personalità di spicco che si incontrano e scontrano in questo mondo che appare davvero vivo ed interattivo e con PNG ben definiti.
L’arco narrativo è indirizzato alla scoperta della stessa mappa di gioco che si è mostra davvero vasta e ben strutturata – per quel poco che si è visto – ed è bello scoprirla passo dopo passo mentre Arthur Morgan cerca il suo posto nel mondo.
Al momento il titolo mi sta prendendo più dello stesso GTA V che era un titolo superbo sotto molti punti di vista.
COSA ASPETTARSI NEI PANNI DI ARTHUR MORGAN?
Graficamente il gioco non è il più bello mai visto, ma questo non significa che il comparto visivo sia pessimo, anzi, è davvero ben fatto.
Non ci sono stati, fino ad ora, cali di frame e sembra davvero di vivere nel selvaggio west (anche grazie al comparto sonoro con le musiche di Woody Jackson che accompagnano perfettamente le fasi di gioco).
Le lunghe sessioni di gioco offrono molta varietà, anche se sono abbastanza ripetitive le battute di caccia in cui bisogna seguire le tracce di un animale, ucciderlo, scuoiarlo e caricare la carcassa sul cavallo; ma ho trovato molto interessante il trovarsi in mezzo alle risse di strada, coinvolto quasi per caso. Un po’ com’è nei film western di molti anni fa in cui un tizio dava un pugno ad un altro tizio in un saloon e partiva una mega rissa nel locale dove tutti si picchiavano con tutti; Ma per fortuna qui la cosa è più realistica, se alzate le mani contro qualcuno i passanti si fermeranno a guardarvi.
Può sembrare una piccolezza, ma sono queste piccolezze che rendono un gioco meritevole di lode. Anche la possibilità di entrare in un negozio, aprire ogni singolo scaffale e trafugare ogni oggetto non è male e provvede a un notevole senso realistico.
Bisogna anche prendersi cura del cavallo per instaurare un rapporto di amicizia con la propria cavalcatura – che può far felice anche l’animalista più convinto – ed allo stesso modo tocca prendersi cura delle armi controllandone l’usura e pulirle regolarmente (per non trovarci in mezzo ad uno scontro a fuoco con l’arma inceppata).
CONSIGLIATO SENZA DUBBIO
Il gioco ancora non l’ho completato e già mi ha preso parecchio. Molto più di quanto mi prese Red Dead Redemption! Se posso darvi un consiglio da videogiocatore vi dico di acquistarlo senza dubbio alcuno.
Che si tratta di grafica, trama o piccolezze da pignoli questo gioco vi appagherà sotto ogni punto di vista – anche se ha un piccolo ritardo nell’input dei tasti che spero venga corretto – e merita un opportunità.
Per la prima volta il concetto di Open World merita questo nome e già solo l’interazione con i PNG è ottima, in nessun altro gioco si può interagire con i passanti come in questo caso perché è uno spasso far innervosire un pistolero fino a costringerlo ad estrarre l’arma e freddarlo sul posto in un duello.
Inoltre la reputazione che deciderete di avere andrà ad influenza davvero sull’idea che i personaggi non giocanti avranno su di voi e questa è un’altra piccola chicca che Red Dead Redemption 2 regala ai suoi consumatori.
Se riuscite a superare la ripetitività di alcune missioni secondarie e non vi spaventano lunghe sessioni di gioco a cavallo per le strade solitarie del west, il gioco non vi deluderà.
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