Lo squalo martello è una specie protetta – rientra infatti nella lista rossa degli animali a rischio di estinzione – e a pagarne maggiormente le spese, sono gli esemplari femmina.
Scienziati e ricercatori sono allarmati per la sopravvivenza di queste specie, tra cui lo squalo smerlato; la preoccupazione arriva da una ricerca che ha dimostrato come le femmine di questa specie siano cacciate senza controllo.
Gli squali sono sempre stati visti come animali pericolosi e tale motivo risulta come una “giustificazione” e “autorizzazione” a pescarli in modo incontrollato, per usare la loro carne in svariati utilizzi, culinari e non.
Conosciamo meglio questi animali per arrivare alla fonte del problema!
Lo Squalo Martello e lo Squalo Smerlato
La specie dello squalo martello e dello squalo smerlato fanno parte entrambe della famiglia Sphyrnidae e si distinguono da tutti gli altri squali grazie alla forma del capo, appunto a martello.
Il primo, è un predatore che si nutre principalmente di crostacei, calamari e altre specie di pesci, ma il suo più grande nemico è l’orca da cui si tiene sempre a debita distanza.
Lo squalo smerlato condivide la dieta del cugino ma una recente scoperta ha dimostrato che questa specie è altrettanto a rischio a causa della pesca incontrollata.
Le femmine di squalo smerlato ancora giovani sono quelle più a rischio!
Uno studio condotto dai ricercatori della WCS (Wildlife Conservation Society), nel periodo che va da gennaio a dicembre del 2017, ha dimostrato che gli squali vengono catturati deliberatamente e la maggior parte di essi sono giovani femmine, andando così a inficiare sulla capacità di ripopolamento della specie.
Il risultato più catastrofico di questa caccia illegale è, infatti, proprio questo: la diminuzione di femmine in natura, che a sua volta porta a una minore riproduzione della specie, aumentando le possibilità che lo squalo martello e lo squalo smerlato non esistano più.
Una delle possibili soluzioni da adottare è quella di dettare rigide regole e una gestione più controllata, così da prevenire impatti negativi sulla loro capacità riproduttiva.
Cosa c’è nel Fish & Chips?
Un’altra scoperta non molto recente ma di grande impatto, riguarda il famoso piatto britannico: il Fish & Chips.
Il 4 febbraio di quest’anno, i ricercatori dell’Università dell’Essex hanno utilizzato i test del DNA per identificare le specie in vendita, analizzando campioni di 78 negozi di fish & chips, 39 da pescherie e 10 grossisti per supermercati e ristoranti.
Il risultato della ricerca ha dimostrato che la maggior parte del pesce venduto con nomi generici, è in realtà composto da una maggioranza di Spinaroli; sono degli squali ad alto rischio d’estinzione e sono presenti nella lista rossa dell’Unione Internazionale per la conservazione della natura.
Inoltre, la ricerca ha rivelato un grossista britannico che vende inconsapevolmente pinne di squalo e tra queste vi erano quelle dello squalo martello smerlato, oltre a quelle di altre specie a rischio.
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