Il più divisivo e urticante youtuber italiano, Dellimellow, ci ha trollati un’altra volta. Da massimo esperto delle dinamiche youtubiche ha architettato un folle pesce d’aprile che non avendo luogo ad aprile, appunto, ha fatto cadere nella trappola in tantissimi: sia fan, sia haters.
Con decine di video, in cui ha imbastito un vero e proprio racconto denso di emozionanti colpi di scena, con l’intervento di complici e le reazioni divertite, deluse e/o commosse dei commentatori, Dellimellow, Domenico, ha fatto respirare un’aria diversa, a tratti nostalgica a tanti utenti della piattaforma di videostreaming.
Ma perché è successo tutto questo? Esistono due modi per descriverlo: uno breve e semplicistico, uno lungo e ricco di dettagli. Ho preferito adottare il secondo metodo, in linea con la filosofia dei contenuti de “il grandissimo”.
Uno youtuber della prima ora, che è entrato alla seconda
In principio era il Maestro Roberto Bonetti, vlogger italiano trai precursori del genere della critica agli altri Youtuber, amico di Dellimellow e fonte di ispirazione per lui e tanti altri “polemisti” del web.
Portavoce di tante battaglie e spina nel fianco di furbetti e truffaldini, ha sempre dato voce a punti di vista differenti da quelli del pensiero dominante.
Dalla webcam del PC, seduto nella sua stanza, trasmetteva ogni giorno, dopo pranzo, un messaggio alla nazione youtubica, in modo simpatico e puntuto, inventandosi tormentoni e gag e spiegando, a chi era ignorante in materia, tutto quanto era possibile spiegare.
Ragazzi… Ragazzi… Ragazzi… (Cit.)
Dopo di lui, Youtube ha attratto centinaia di vlogger più o meno interessanti ed influenti. Di certo, Dellimellow è uno di quelli che ha saputo giocare meglio le sue carte negli anni ed oggi ne raccoglie i frutti.
Abbruzzese, amante del buon cibo, appassionato di politica, fumetti, cinema, letteratura e comunicazione web, ha parlato per anni di questi argomenti al pubblico suo e degli altri su una piattaforma che non ha mai avuto timore di criticare.
La fanbase di Dellimellow: i cagnacci
Senza follower non esistono influencer, e pure il buon Delli non ha mai voluto attrarre a se il pubblico, o meglio, tutti quelli che lo seguono lo fanno “contro la sua volontà”.
Il suo modo di rivolgersi alla rete è unico nel suo genere: quando non è derisorio, o offensivo, punta a provocare, ma se indossa gli occhialetti gialli si trasforma in un villain da fumetto, ed è meglio trovarsi in guardia e pronti ad incassare.
D’altra parte i suoi fan, se così possiamo chiamarli, lui li definisce “cagnacci”, un nomignolo dispregiativo che ha raccolto decine di migliaia di iscritti al canale Youtube, sul quale carica video da quasi 10 anni.
Per un lungo periodo ha addirittura deciso di nascondere il numero di iscritti al canale, andando in controtendenza rispetto alla religione dei numeri che venerano molti suoi colleghi e solo recentemente, prima di “vendere” il canale, ha reso noto il numero.
La filosofia comunicativa di questo youtuber è assolutamente inedita nel panorama italiano e diversa da quella di ogni altro vlogger ed è riassumibile in una frase che ha pronunciato spesso.
un Hater vale più di cento fan
Il modo stesso di attrarre questi ultimi è stato una delle armi vincenti, motivo della sua importanza strategica tra i creators italiani.
L’amore per il dibattito, la critica faziosa e aspra, il trattare argomenti complessi e divisivi, il puro istinto di contraddizione verso tutto e tutti, immaginate tutto questo concentrato in semplici vlog trasmessi da una cameretta e otterrete Dellimellow.
Qualità batte quantità?
In tanti si sono posti la questione legata alla qualità e alla quantità su Youtube e in generale sui social, ma uno di quelli che ha provato a risolverla è stato proprio Dellimellow, sperimentando, affinando la propria tecnica, e studiando la materia.
Tra gli operatori del web si narra una leggenda da millenni che dice che
content is the king
Un re senza armi ne popolo? Deve solo piacere, essere utile, essere ricorrente e continuativo? Le challenge sono un contenuto?
Il creatore di contenuti abruzzese ha creato video con decine di argomenti diversi, per decine di pubblici diversi, attraendo le ire di taluni, alternativamente ad altri, e viceversa.
Si è fatto nemici illustri come Yotobi, al quale ha fatto montagne di critiche, ma anche Breaking Italy, più recentemente Marco Montemagno, Luis, e la lista potrebbe continuare ed essere lunghissima.
La cosa che però chiunque può notare dai video in cui attacca duramente colleghi più o meno illustri, è che le sue critiche non sono mai banali e mosse in modo sterile ma sono sempre molto ragionate e motivate da discorsi che hanno creato dibattito e, in molti casi, cambiato la visione delle cose per tante persone, dando nelle mani della community di Youtube la possibilità di fare ciò per cui e nata: creare rapporti tra le persone.
Se odiate Dellimellow, seguitelo
Detto questo, immaginerete quale sia potuta essere la reazione alla “vendita del canale” da parte di DelliMellow, a un compratore misterioso, in cambio di una cospicua somma di denaro: manifestazioni di grande gioia da parte di alcuni, contenti di levarselo dai piedi, ma anche e soprattutto un gran numero di ringraziamenti al personaggio, al coraggio di affrontare certi argomenti, soprattutto la politica, al quale tanti giovani hanno affermato di essersi avvicinati per merito suo.
Dopo pochi giorni arriva la smentita, con un lungo video, in cui con la sua solita precisione, elenca le varie fasi del pesce d’aprile invernale, schernisce sia chi diceva di non averci creduto, ringrazia chi lo ha ringraziato, e spiega nel dettaglio le varie tecniche comunicative adottate nei video precedenti.
Una campagna mediatica tra le più interessanti degli ultimi anni insomma, avvincente e piena di colpi di scena… Ma Dellimellow, purtroppo o per fortuna, non ci ha abbandonati. E di questo noi ne siamo grati.