Gli Jedi sono davvero “quelli del lato chiaro” della Forza?

Volendo esagerare al massimo, possiamo dire che gli Jedi non sono “i buoni” nell’universo di Star Wars. Certo, bisogna capire che cosa si intende per “buoni” e “cattivi”. Se con questi termini andiamo a descrivere gli utilizzatori del lato chiaro e lato oscuro della Forza, allora sappiamo che gli Jedi non sono mai stati i buoni della storia. Vi spieghiamo il perché andando a ritroso nel tempo sfogliando dei vecchi fumetti che raccontano dove nascono questi famosi spadaccini stellari.

Gli Jedi non hanno sempre e solo usato il lato chiaro della Forza: la storia di Star Wars ci insegna che c’è un equilibrio alla base di tutto

Come ben sappiamo, Jedi è un termine che si riferisce a un ordine di guerrieri-sacerdoti della Forza presenti nella tradizione di Star Wars. Sono universalmente noti per la loro abilità nella padronanza della Forza, un’energia misteriosa che permea l’universo e che può essere utilizzata per compiere azioni straordinarie come muovere oggetti con la mente, percepire il futuro e affrontare in maniera straordinaria i nemici con una spada laser. Ma ancora, con la Forza, è possibile proiettarsi in altre dimensioni o apparire sotto forma di fantasmi. Ma detto ciò, chi sono gli Jedi?

Nella mitologia di Star Wars, i primi Jedi erano noti come Je’daii, un ordine di guerrieri-sacerdoti che vivevano sulla luna di Tython circa 36.000 anni prima degli eventi del primo film della saga. I Je’daii credevano nella necessità di mantenere un equilibrio tra le forze della Luminosa e della Tenebra, e cercavano di utilizzare la Forza in modo equilibrato, senza cedere all’impulso di abusarne o di usarla per fini egoistici. Il luogo in cui vivevano si sorreggeva su questo unico principio: le lune gemelle Ashla (per il lato chiaro) e Bogan (per il lato oscuro) circondavano il pianeta Tython. Il pianeta sopravviveva senza problemi fino a che le due erano in equilibrio e perfettamente sincronizzate. Altrimenti eventi disastrosi sarebbero accaduti. Queste informazioni sono emerse da Star Wars: Dawn of the Jedi pubblicato nel 2012 dalla Dark Horse Comics.

Tornando al principio di equilibrio, gli Je’daii credevano appunto che l’oscurità facesse parte della luce e viceversa. Capirete da soli che dunque, questi pre-Jedi della Repubblica, utilizzavano sia il lato oscuro che il lato chiaro. Credevano che entrambe le facce della Forza fossero necessarie per l’equilibrio dell’universo e per il loro compito di proteggere Tython e le sue lune. A tal fine, gli Je’daii si addestravano in entrambe le facce della Forza, sperimentandone gli effetti e imparando a mantenere l’equilibrio tra le due.

Tuttavia, gli Je’daii non si consideravano né Jedi né Sith, ma un ordine distinto che cercava di mantenere l’equilibrio della Forza e di servire il bene comune. La visione degli Je’daii sull’equilibrio della Forza è stata poi sviluppata e approfondita nella saga dei Jedi e dei Sith, che sono emersi dopo la fine degli Je’daii.

Ecco dunque rispondere alla domanda originaria: gli Jedi sono sempre stati gli utilizzatori del lato chiaro? No, e paradossalmente questa distinzione tra Jedi e Sith viene meno a priori della teoria dell’equilibrio di cui abbiamo parlato. Se si divide un mondo in due fazioni, per logica matematica c’è squilibrio. Se invece ogni utilizzatore fa buon uso di entrambe le parti, il mantenimento dell’equilibrio è in un certo senso più facile.

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Gianluca Cobucci

La sua vita è cambiata quando ha letto una frase di William Edwards Deming: "Senza dati sei solo un'altra persona con un'opinione". Da quel momento ha iniziato a leggere e approfondire perché ha fame di conoscenza. Sa a memoria "Il Silmarillion" e cerca di diventare uno Jedi.
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