I Care a Lot: una commedia dark di Prime Video da non perdere! (RECENSIONE)

Cosa succede quando il female empowerment prende una piega squisitamente cattiva? Si crea un personaggio come quello di Marla Grayson, protagonista di I Care a Lot, il nuovo film scritto e diretto da J Blakeson uscito sulla piattaforma streaming di Amazon Prime Video il 19 Febbraio.

Marla Grayson (una straordinaria Rosamund Pike) è una donna influente e di successo: è un tutore legale, e si occupa di persone anziane, malate e non in grado di prendersi cura di loro stesse. Persone senza una famiglia o affetti che possano farsene carico, e preferibilmente… Ricche.

Il business di Marla, infatti, tutto sorrisi affettati e tailleur color pastello, si basa infatti su un racket ben consolidato, che grazie all’aiuto (e alla corruzione) di dottori e giudici, costringe innocenti e sanissimi nonnini a trasferirsi in case di cura e a consegnarle tutti i loro soldi e i loro possedimenti. Una frode pulita, sicura e senza troppi sentimenti tra i piedi, che la protagonista e la fidanzata Fran (Eiza Gonzalez) portano avanti senza scrupoli.

Un giorno viene proposta alle cure di Marla una vecchietta ideale: Jennifer Peterson, ricca, sola, senza famiglia e senza legami. Una vittima perfetta, ma solo all’apparenza. Jennifer è infatti la madre di un boss della mafia russa, Roman Lunyov (Peter Dinklage), che non sarà affatto contento delle losche trame di Marla.

Marla Grayson: ferocia in tacchi a spillo in I Care a Lot

Rosamund Pike è la protagonista assoluta del film, il personaggio attorno al quale ruota l’intera vicenda e che trascina l’intera storia. Interpreta una donna talmente spietata, sociopatica e venale da risultare quasi comica, un villain da cartoni animati, un’iperbole del suo ruolo più complesso, quello di Amy ne L’Amore Bugiardo. Gli altri personaggi sono automaticamente attratti e risucchiati nella sua inarrestabile orbita di sorrisi glaciali e tacchi a spillo, e anche quello che dovrebbe essere l’effettivo cattivo della storia finisce per essere vittima delle trame della protagonista.
Roman, interpretato da Peter Dinklage al meglio della sua forma, costituisce l’antitesi perfetta di Marla: violenza fisica opposta a violenza “legale”, metodi bruschi e maschili opposti ai metodi subdoli e manipolatori della protagonista e della sua partner. Due cattivi che si alternano fino alla fine nei ruoli di preda e aggressore, un duo che nel film funziona alla perfezione.

A chi affidiamo i nostri anziani?

Il film passa dai toni dark comedy della prima parte all’essere un thriller nella seconda, mantenendo però il tema principale: una satira feroce e schietta del sistema sanitario statunitense, che consente a perfetti sconosciuti di prendere in carico persone fragili (o presunte tali) e disporre dei loro beni come vogliono, supportate da una gerarchia corrotta e dall’avidità di chi ne fa parte. La scena in cui Jennifer viene costretta ad entrare nella casa di riposo è quella più significativa del film: non c’è nessuna violenza fisica, solo una donna con un caschetto biondo sorridente e spietata che con la sola forza di un foglio firmato dal giudice e due poliziotti a vigilare, si prende la vita e le proprietà di una signora che fino a qualche minuto prima non sapeva nemmeno di aver avuto un’udienza in tribunale né problemi di salute. Il fatto che la scena si svolga in pochissimi minuti è la metafora di quanto il sistema riesca ad essere efficiente, rapido e senza scrupoli quando c’è qualcuno da sfruttare. Una sequenza agghiacciante, che stravolge la vita dell’anziana signora, e stravolge anche i colori del resto del film, che si fanno sempre più intensi e cupi, e abbandonano definitivamente la facciata color pastello.

Morale della storia

Nessuna. Non c’è alcuna morale in questo film, nessuna storia di redenzione, nessun sentimento salvifico e riconciliante. Ed è probabilmente questo fatto che lo rende un film che merita davvero di essere visto: I Care a Lot è una storia nera, corrotta, insensibile, esasperata al punto di sembrare quasi distopica, ma in realtà fin troppo vera. La protagonista è una donna con un unico ideale, quello del denaro, e con un unico obiettivo: quello di ottenere più potere possibile. Non è una villain dal passato tormentato e doloroso, non è un outsider, non usa mezzi illegali per avere ciò che desidera. Ed è questo ciò che alla fine spaventa di più, rendendo Marla una cattiva di serie A, da film horror: che dietro il suo sorriso e il suo caschetto perfetto c’è un legale malvagio di prima categoria.

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Necronomidoll

Divoratrice compulsiva di libri, scrittrice in erba, maladaptive daydreamer. Il Culto Vive.
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