Era il 1979 e il romanzo La Storia Infinita di Michael Ende appariva nelle librerie conquistando in breve i lettori, grandi e soprattutto piccini, di tutto il mondo.
Tradotto in oltre 40 lingue, è divenuto un classico della letteratura per ragazzi con più di 10 milioni di copie vendute.
In Italia arrivò nel 1981 e tre anni più tardi, nel 1984, fece il suo debutto nelle sale la sua ancor più celebre trasposizione cinematografica.
Il suo budget di 25 milioni di dollari ne fece il più costoso film di produzione tedesca; la pellicola fu un grande successo, nonostante le importanti differenze con il libro (causa queste di un forte risentimento di Ende).

La Storia Infinita approda su Netflix: la felicità dei fan
Sono passati più di 35 anni da allora ma il capolavoro di Wolfgang Petersen è un classico impossibile da dimenticare per chi l’ha apprezzato come bambino o chi l’ha visto con la consapevolezza di un adulto.
Impossibile non conoscere o non ricordare, anche solo in parte, la trama de La Storia Infinita: Bastian è un ragazzino tormentato dai suoi compagni di scuola, che nel tentativo di sfuggire ai suoi aguzzini, finisce in una libreria; là il proprietario gli mostra un antico libro e Bastian si rifugia nella soffitta della scuola per leggerlo. Finisce così risucchiato nella storia e nel mondo incantato di Fantasia, alla disperata ricerca di un eroe che lo salvi dalla distruzione.
Il nichilismo di Ende gli fa immaginare che la perdita di speranza degli abitanti di Fantasia porti al dominio del Nulla, l’entità oscura che sta divorando il regno.
Ma l’altra tematica riscontrabile nelle opere dello scrittore è il potere creativo assoluto della fantasia, la quale permetterà a Bastian, alla fine della storia, di ricreare tutto ciò che il Nulla aveva distrutto. I suoi sogni e i suoi desideri, su indicazione dell’Imperatrice, saranno la chiave per ripristinare ogni cosa.
Ecco perché la notizia che nel catalogo di marzo di Netflix è appena arrivata La Storia Infinita, disponibile per tutti gli abbonati alla piattaforma streaming on demand, ci riempie di giovanile gioia e anche un po’ di struggente malinconia, mentre nella mente ci risuona il celebre motivo della colonna sonora composta da Giorgio Moroder e cantata da Limahl.