Monster Hunter è un gioco d’azione basato sull’idea del “gioco di squadra” dove un gruppo di cacciatori cacciano, mediante l’utilizzo di armi speciali, trappole e tanto altro, delle creature fantastiche ispirate a dinosauri, kaiju e draghi.
Da fan del gioco, non appena ho sentito dell’annuncio del film, ammetto che ho avuto subito la sensazione che sarebbe stata una robetta molto trash, qualcosa che senza l’ombra di nessuna pretesa, mi avrebbe divertito nonostante centrasse poco con il titolo che da anni è una mia passione.
Mai come questa volta, però, sono dispiaciuto di essermi sbagliato. Volete saperne di più? Ecco la recensione (e occhio allo spoiler).
Monster Hunter Movie: recensione di un fallimento
Troviamo in prima linea Paul WS Anderson e Milla Jovovich, i “marito e moglie” divenuti famosi ai più per la trasposizione cinematografica di un altro grande marchio Capcom: Resident Evil.
Questa volta, lo scrittore-regista Anderson, ha dichiarato che Monster Hunter era un progetto molto caro per lui. Allora mi chiedo: Che bisogno c’era di scrivere un soggetto tanto pessimo?
La vicenda inizia con una squadra di ranger dell’esercito americano che, catturati da una violenta tempesta di sabbia, vengono trasportati in un mondo parallelo afflitto da mostri giganti. Questa sceneggiatura non è basata su Monster Hunter, bensì su di un cross-over.
Essendo Monster Hunter uno dei titoli più apprezzati su PSP, si è sfruttata l’onda di successo inserendo un crossover in Metal Gear Solid: Peace Walker, in cui il gruppo di soldati di Big Boss si ritrovava catapultato in un mondo afflitto da mostri giganti (deja-vù) ritrovandosi costretti a lottare contro nemici formidabili per sopravvivere.
La storia è un’insegnante che fin troppo spesso dimentichiamo di ascoltare, ma che ha sempre ragione. Raramente ci troviamo di fronte a film decenti se tratti da videogiochi di successo – il migliore attualmente è Prince of Persia per capirci – ed allora come può saltare in mente che fare un film tratto da un DLC Crossover sia meglio? Ma andiamo per gradi.
La Trama ed i problemi di scrittura
Se qualcuno mi chiedesse un parere sulla trama di Monster Hunter non potrei che definirla: Scontatissima.
Certo, questa affermazione arriverebbe dopo una sequela di insulti come “brutta, oscena, indecente, oltraggiosa, eccettera”, ma il suo più grande difetto è la scontatezza.
Milla arriva in un mondo pieno di mostri, un Diablos uccide i suoi uomini e lei viene salvata da un cacciatore che in un montaggio imbarazzante le insegna a lottare ed usare le doppie lame, per poi scoprire che è davvero talentuosa e li aiuterà a sconfiggere il mostro finale. Fine.
Adesso, io non voglio insegnare agli scenggiatori bravi di Hollywood a scrivere una sceneggiatura, ma … che almeno quelli bravi lavorassero davvero!
Per non parlare delle prove attoriali. Io adoro Tony Jaa e Ron Perlman, ma neanche i migliori attori possono rendere credibile un personaggio scritto male. Il migliore la in mezzo è Aaron Beelner, che interpreta un Palico (cioè i gatti antropomorfi che condividono con gli umani il mondo di gioco).
La Jovovich non è una cattiva attrice, non stiamo qui a parlare male di lei, ma questi film non le rendono giustizia e soprattutto il personaggio che interpreta, Natalie Artemis, non ha niente da raccontare. Se al posto suo avessimo avuto una sagoma di cartone il film andava avanti lo stesso – e forse anche meglio.
Non mi piace sparare sulla croce rossa, sono dell’idea che al contrario delle capacità attoriali, delle location, delle attrezzature, della computer grafica, scrivere non costi nulla … e purtroppo nell’unico campo in cui si può dare molto si fa sempre il minimo sindacale.
Ora mi sono lamentato abbastanza della trama, passiamo ai veri protagonisti del film: I Mostri
I Mostri del film di Monster Hunter
I design delle creature sono impressionanti in tutto, ma l’estetica visiva complessiva del film è un miscuglio confuso e derivato, e il divertimento dello spettatore dipenderà tutto dal suo affetto per il genere che in questi anni è diventato fin troppo saturo di film copiati ed incollati.
Detto personalmente, il Diablos ed i Rathalos che si vedono hanno un magnifico Design (il Diablos soprattutto), ma gli altri mostri che si vedono no. I Narscylla sembrano essere usciti da film scadenti del calibro di LavaLantula e Sharknado, ed anche se quelli che vediamo mantengono il design complessivo non mantengono ne i colori ne lo stile di combattimento.
Solo il Diablos, anzi, LA Diablos Nera, è fedelissima al mondo di gioco. Mi sarebbe piaciuto sentire una piccola spiegazione sui mostri che vediamo, ad esempio che la corazza delle Diablos femmine diventa nera durante la stagione degli accoppiamenti e che sviluppa in quel periodo, forse per malcontenti repressi, più aggressività ed ostilità. Ma niente.
Le uniche informazioni che ci vengono fornite sui mostri sono sul Rathalos. Sapevate che è un mostro quasi impossibile da uccidere e che il suo unico punto debole è nella bocca e si manifesta un attimo prima di attaccare? No? Bene, perché non è vero. Si sono presi una bella “licenza poetica” su questo e sulla grandezza dell’esemplare che vediamo che qui è più grosso di un aereo militare – ed invece il Rathalos è una tra le viverne “pericolose” più piccole di stazza.
Riuscire a rendere brutti dei mostri così curati non è facile, ma il film ci riesce con inquadrature sbagliate, scene di combattimento in slow-motion e riprese che ti fanno domandare se il cameramen avesse o no il pollice opponibile.
In Conclusione
Ero convinto, come già detto, che il film sarebbe stata un’alternativa divertente ai film più impegnati. Una piccola perla del trash che poteva portare su schermo un gioco che amo. Ed invece si è fallito miseramente.
Jaa è perfetto nel suo ruolo di cacciatore, il suo modo di recitare fisico lo rende perfetto per essere un Hunter, e la Jovovich ha l’aria della cazzuta sopravvissuta che prende a sberle i draghi. Ma ciò non basta.
Seppur sono belli i mostri, le scelte registiche rendono le scene con loro quasi tutte inguardabili. Se abbiamo da un lato Tony Jaa che sembra cucito nel suo ruolo, dall’altra abbiamo una serie di personaggi secondari che sembrano dei cosplayer che non hanno mai fatto cosplay prima d’ora, e la parrucca bionda di Perlman … dio che orrore! E’ più spaventosa di un Fatalis bianco affrontato da solo.
Da come è terminato il film sembra ci sarà un sequel, io consiglio di portare a casa questo 4/10 e buttare la pellicola nello scantinato, in una scatola, e fingere che non sia mai esistito.
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