Postumi peggiori dopo una certa età? Ecco perché il giorno dopo non è più lo stesso

Con l’avanzare dell’età, molti si accorgono che reggere l’alcool diventa sempre più difficile e le mattine successive a una serata di festa portano mal di testa e stanchezza. Sebbene non esistano prove scientifiche definitive, alcuni fattori biologici e fisici potrebbero spiegare questo cambiamento. Ecco spiegato cosa accade nel corpo con gli anni e perché le sbornie sembrano colpire più duramente quando ci si fa più vecchi.

Metabolismo dell’alcol e infiammazione: una combinazione esplosiva

I sintomi da sbornia, dal mal di testa alla stanchezza estrema, sono il risultato delle alterazioni che l’alcol provoca nel corpo. Man mano che invecchiamo, alcuni di questi processi possono intensificarsi, rendendo le mattine post-alcoliche sempre più pesanti. Sebbene non ci sia una prova definitiva che confermi un legame diretto tra età e postumi da sbornia, ci sono alcune teorie interessanti.

Quando si assume alcol, il fegato inizia a metabolizzarlo in più fasi. In una prima fase, l’alcol viene convertito in acetaldeide, una sostanza tossica, che viene poi scomposta in un secondo momento in un composto meno pericoloso, l’acetato, e infine in acqua e anidride carbonica. Con l’età, però, i processi del fegato possono rallentare, e questo permette a sostanze come l’acetaldeide di restare più a lungo nel corpo.

un bicchiere di birra rossa con un cappello di schiuma tenuto da un uomo

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Il risultato? Un aumento dell’infiammazione, che amplifica sintomi come ansia, irritabilità e fatica, tipici dei postumi da sbornia. Inoltre, con l’avanzare dell’età è più comune soffrire di condizioni croniche come diabete o artrite, che incrementano ulteriormente l’infiammazione. In questo modo, bere alcol può aggiungere stress su un corpo già provato, intensificando i postumi.

Disidratazione: un problema che peggiora con gli anni

L’alcol è noto per il suo effetto diuretico, ovvero spinge il corpo a espellere più acqua. E questo non fa altro che complicare il processo di reidratazione, necessario per far fronte a sintomi come mal di testa e stanchezza. Con l’età, il problema della disidratazione diventa ancora più serio: dopo i 60 anni la quantità totale di acqua nel corpo si riduce, aumentando così la concentrazione di alcol nel sangue ogni volta che si beve.

Questa combinazione di fattori non solo aumenta l’impatto dell’alcol, ma rende anche il corpo più vulnerabile ai postumi, che si manifestano più intensamente il giorno seguente.

Sonno e stanchezza: una notte più breve e agitata

Un altro aspetto importante riguarda il sonno, che tende a peggiorare naturalmente con l’età. Anche se l’alcol può inizialmente favorire l’addormentamento, altera comunque la qualità delle dormite, portando a risvegli frequenti e a una sensazione di stanchezza il giorno seguente. Un problema che, negli anni, diventa ancora più evidente poiché la qualità del sonno si riduce in modo naturale con l’età.

Nonostante tutte queste teorie, alcuni studi hanno osservato risultati sorprendenti. In un’indagine su oltre 50.000 persone dai 18 ai 94 anni, i partecipanti più anziani hanno riportato meno postumi rispetto ai giovani, anche quando l’alcol consumato era simile.
Fonte: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/acer.12238
Un altro studio ha riscontrato che, corretto il consumo di alcol, i postumi si riducevano con l’età, probabilmente perché la sensibilità al dolore diminuisce nel tempo.

Gianluca Cobucci

La sua vita è cambiata quando ha letto una frase di William Edwards Deming: "Senza dati sei solo un'altra persona con un'opinione". Da quel momento ha iniziato a leggere e approfondire perché ha fame di conoscenza. Sa a memoria "Il Silmarillion" e cerca di diventare uno Jedi.

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