Quest’oggi, per le interviste de il Bosone, abbiamo incontrato William Giacinti che c’ha parlato un po’ di sé e del suo lavoro per il simulatore spaziale: “Star Shift“.
Parlaci un po’ di te, di che cosa ti occupi e che cosa ti ha spinto a creare Star Shift?
Innanzitutto grazie per averci dato l’opportunità di parlare del nostro progetto. Siamo sempre felici di farlo.
Il mio compito, nel progetto Star Shift, è quello di programmatore e designer. In pratica mi occupo di creare tutte le logiche dell’universo in cui ci si muoverà.
Penso che ogni videogiocatore abbia pensato almeno una volta a come sarebbe bello creare un proprio gioco. Star Shift è la conclusione finale di tanti sforzi e ore di studio di cinque ragazzi italiani che lavorano ogni giorno per realizzare questo sogno comune.
Quando hai maturato la passione per la galassia?
Lo spazio inesplorato è sempre stato per me un motivo di fascino e mistero. E’ lo scenario perfetto per creare un mondo di gioco aperto ad ogni colpo di scena.
L’idea di creare un simulatore di battaglie spaziali risale ai tempi dei primi esperimenti di programmazione che feci con le librerie XNA di Microsoft. Già dieci anni fa provai le prime meccaniche per la creazione di un mondo di gioco come quello che vedremo in Star Shift.
Ma stai sempre con la testa fra i pianeti? Che giochi ti piace giocare quando non sviluppi il tuo?
Ho sempre amato ogni genere di gioco e devo dire che non ce n’Ë uno che preferisca su tutti. Amo i GDR e gli strategici, cosÏ come alcuni FPS ed avventure in terza persona.
Ma attualmente il lavoro su Star Shift consuma ogni momento in cui posso tenere acceso il PC. Per un videogiocatore, accanito come me, non c’è cosa più appagante del dedicare il proprio tempo alla creazione di un proprio videogioco. Ma devo ammettere che videogiocare ai miei titoli preferiti mi manca. Ho dovuto momentaneamente mettere in secondo piano il gioco se non per qualche sporadica partita a PES/Fifa (per staccare un po’ la mente) e per provare qualche nuova uscita degna di nota.
Come mai hai deciso di realizzare uno ‘space combat simulator’?
Quando iniziammo la prima fase dedicata alla stesura di un gameplay sapevamo che in qualunque progetto ci fossimo imbarcati, sarebbe stato comunque un progetto a zero budget.
Di conseguenza abbiamo pensato ad un genere realisticamente attuabile da un piccolo team e allo stesso tempo poco diffuso se confrontato con i generi più abusati come FPS/RPG.
Di una certa rilevanza è stato anche il fatto che i momenti migliori della mia infanzia videoludica li abbia passati tra le stelle, con l’intera saga di Wing Commander.
Perché Unity come motore grafico?
Essendo il solo programmatore del progetto ho deciso di utilizzare lo strumento che conosco meglio e che mi può rendere più semplice un lavoro di per se molto impegnativo. L’ultima versione di questo motore ha fatto passi da gigante sotto tutti i punti di vista, non a caso si tratta dell’engine più usato al mondo.
Quanto tempo c’è voluto per elaborare la parte grafica, elemento fondamentale di un game come questo?
Allo stato attuale pochi degli effetti grafici inseriti nel gioco possono definirsi definitivi. Questo perché sono sempre alla ricerca di aggiornamenti tecnici che migliorino l’aspetto visivo globale di Star Shift.
Fin’ora abbiamo inserito tutti gli effetti più comuni nei videogiochi di oggi, ognuno di essi potrà essere configurato a piacere dal giocatore.
Qual è la missione principale su cui ruota líintero svolgimento del videogame?
Il gioco è ambientato in un futuro in cui tutte le razze dello spazio conosciuto hanno raggiunto un ragionevole equilibrio con le forze dell’universo. L’umanità si è guadagnata la leadership come razza dominante dell’intera galassia. Malgrado gli attriti interni e le naturali differenze di pensiero, la fondazione di una federazione unita dei sistemi ha permesso un lungo periodo di pace.
Il mondo di gioco di Star Shift ruota attorno ad un unico episodio che da solo stravolgerà tutti gli equilibri della galassia conosciuta.
Possiamo anticipare solo che la razza umana si troverà sull’orlo dell’estinzione a causa dell’entrata in scena di una nuova razza che tenterà di prendere il controllo dell’intera galassia. Il questo teatro il nostro alter-ego avrà l’opportunità di fare la differenza in uno scenario che lo vedrà lottare non solo per la sua sopravvivenza, ma anche per quella dell’intera razza umana.
La struttura di Star Shift ricorda molto quella delle battaglie a bordo degli X-wing di Star Wars, il gioco vi trae ispirazione o è solamente una somiglianza casuale?
Non ho avuto mai l’occasione di giocare a X-wing ma senza dubbio le mie esperienze con i vecchi titoli del genere come Frontier e Wing Commander hanno influito sensibilmente sulla scelta del gameplay di Star Shift.
Ogni titolo del genere possiede diversi elementi di spunto interessanti che possono essere ripresi e riorganizzati insieme ad idee nuove, in modo che possano coesistere nello stesso gioco creando di per se un’esperienza unica per ogni videogiocatore.
Come pensi di reggere il confronto con molti altri giganti del genere come Elite:Dangerous o Eve online?
C’è da premettere che il nostro gruppo è formato da tre modellatori, un muscista ed un solo programmatore.
Tutti i membri del team si impegnano con dedizione allo sviluppo del gioco sognando che questo che oggi è un impegno da poter svolgere solo nel tempo libero, diventi un giorno un lavoro a tempo pieno. Ma non siamo una sofware house da centinaia di dipendenti, ognuno di noi lavora “nella propria cameretta” e il nostro progetto parte a budget zero.
Non abbiamo mai pensato ai confronti con altri titoli, sebbene sia prevedibile che una volta uscito il gioco i videogiocatori giudicheranno Star Shift in base a ciò che di simile è già in circolazione.
I giochi citati hanno dei punti deboli e altri di forza, cosÏ come ogni altro gioco.
Per esempio considero Eve-Online il miglior gioco spaziale in circolazione, ma con pochissimi punti in comune con un simulatore di battaglie spaziali in tempo reale come Star Shift. Eve-Online non è propriamente un gioco d’azione ma un “punta e clicca” più simile ad uno strategico in prima persona. Inoltre è un gioco complicatissimo e di conseguenza “per pochi”. E’ forse il gioco con la curva d’apprendimento più ripida mai esistito.
Anche Elite ha i suoi punti di forza, così come possiede molti aspetti che non sono piaciuti ai videogiocatori.
Non è il nostro scopo fare meglio di questo o quell’altro titolo, facciamo solo del nostro meglio per dar vita ad un mondo di gioco tutto nuovo. Speriamo che i videogiocatori vedrano in Star Shift una valida alternativa ai titoli dello stesso genere già presenti sul mercato.
Quali sono i punti di forza del tuo gioco?
Ci sono molte features che vorremmo implementare e che speriamo faranno la differenza.
Uno degli elementi che noi consideriamo innovativi rispetto ad altri titoli del genere è per esempio il sistema di locking dei nemici. Ho cercato di renderlo meno prevedibile delle cose provate su titoli del passato. Il giocatore impiegherà qualche minuti in più nel comprenderne il funzionamento ma poi padroneggerà questo sistema in modo automatico.
Parlando di armamenti, saranno presenti anche missili teleguidati che al momento del lancio saranno realmente “pilotati” dal giocatore fino alla collisione con il nemico o fino allíesaurirsi del suo raggio díazione, così come piccoli droni.
Un altro elemento che noi pensiamo possa essere innovativo Ë la possibilità di uccidere i membri dell’equipaggio presenti su un’astronave senza dover per forza distruggere l’astronave stessa. Come dovrebbe succedere nella realtà, il pilota di una nave potrebbe morire a causa di mille fattori durante una battaglia a prescindere dall’esplosione della nave, come un forte impatto, la fuoriuscita di gas all’interno dell’abitacolo, fratture sulla carlinga della nave che consumano l’aria.
Sappiamo che in Star Shift predomina l’esplorazione spaziale, in che modo avviene all’interno del gioco?
Il giocatore potrà uscire da una stazione spaziale in qualsiasi momento e potrà scorrazzare nella galassia dove e quando vuole, a prescindere dalla missione in corso. Gli sarà consentito di esplorare nuovi sistemi e pianeti. Lo spazio inesplorato è l’ambiente perfetto per giocare sull’atmosfera e la tensione nel trovarsi di fronte all’ignoto e questo sarà un aspetto fondamentale di Star Shift.
Per quando pensi che sarà pronto in versione definitiva?
Immagino che sarà necessario un altro bel po’ di tempo, in realtà siamo solo agli inizi dello sviluppo anche se la logica dei combattimenti è già a buon punto. Non ci siamo dati una scadenza precisa ma presumiamo che sarà necessario ancora un anno di lavoro.
Da chi è distribuito e quando sarà disponibile per l’acquisto?
Attualmente non abbiamo nessun publisher, magari ne troveremo uno grazie alla pubblicazione di questa intervista.
E noi ve lo auguriamo! Non ci resta che rimandarvi alla pagina Facebook del progetto Star Shift che trovate qui. Buone battaglie spaziali a tutti! :D
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