Live Action, Remake e Reboot: un nuovo modello di Cinema?

Moda momentanea o un nuovo modello di cinema?

Live action, remake, reboot… Tutte parole entrate, ormai, nel quotidiano di chiunque. Le sentiamo in televisione, alla radio e i social ne sono letteralmente bombardati, con immagini e video fatti in modo da far strabuzzare gli occhi anche ai più cinici.

Live Action, Remake e Reboot: un nuovo modello di Cinema?
Ormai c’è chi riconosce Hollywood solo per questo nuovo modello di cinema. Live action, remake e reboot, ormai sono all’ordina del giorno tra i produttori d’oltre oceano

Sembra essere diventata una moda. I cartoni animati della nostra infanzia diventano film, recitati da attori in carne ed ossa. I film che hanno segnato almeno un paio di generazioni, vengono ripescati dal loro passato glorioso e riportati al presente con nuove versioni, nuovi effetti e nuovi visi. E, ancora una volta, la Disney sembra essere un precursore di questa moda, dando il via anche a Marvel, DC e al mondo dei videogiochi (Assassin’s Creed, 2016). Ma perché sembrano avere così tanto successo? È solo una moda momentanea o si tratta di un vero e proprio modello di cinema?

live action assassin's creed
L’adattamento cinematografico del gioco ubisoft: Assassin’s Creed. In questo caso stiamo parlando di un forte esempio del nuovo modello di cinema a Hollywood. Il live action ha fatto davvero la gioia dei suoi fan?

Live Action, Remake e Reboot: come nasce il fenomeno?

Dal primo live-action Disney, La carica dei 101, un esperimento del 1996, le cose si sono evolute e diramate in lungo e in largo per il mondo arrivando fino in Oriente. Persino in Giappone, infatti, questo “filone” sembra aver preso piede e moltissimi manga, oltre ad avere la loro trasposizione anime, vengono trasformati nel loro corrispettivo da grande schermo con attori pettinati in modo improbabile per assomigliare, quanto più possibile, all’originale.

modello di cinema
Joely Richardson e Jeff Daniels in una sequenza de “La carica dei 101”. Davvero è l’origine di tutti questi reboot, live action e remake? Se la risposta fosse si, la Disney sarebbe tra i principali “colpevoli” di questo nuovo modello di cinema

È del tutto innegabile, quindi, che si tratta di una richiesta di mercato su scala mondiale e che, a giudicare dai progetti e dalle liste rilasciate dalle più grandi case produttrici, se ne avrà ancora per parecchi anni. In questa sede, tuttavia, non voglio soffermarmi sugli esempi, sui numeri, sulle vendite in quanto sarebbe uno sforzo inutile dato che sono già sulla bocca di tutti.

Vorrei provare, invece, a cercare di ricostruire il motivo per il quale, soprattutto negli ultimissimi anni, questa scelta di mercato venga così apprezzata da persone di ogni genere e età.

willy wonka Johnny Depp
Johnny Depp è Willy Wonka ne “La fabbrica di cioccolato” del 2005. In questo caso abbiamo un esempio calzante di questo nuovo modello di cinema. Stiamo parlando di un romanzo che è stato adattato in un Live Action nel lontano 1971 e che è diventato un remake circa una decade fa. Ci auguriamo che non diventi anche un reboot :P

Istintivamente direi che il motore di ogni cosa è una sorta di latente nostalgia, conservata, quasi nascosta, e che trova il modo di liberarsi proprio al suono di quelle colonne sonore di vent’anni fa, rilasciando la sua energia positiva e rendendoci felici, anche solo per un istante, di rivedere La fabbrica di cioccolato (2005) o La bella e la bestia (edizione 2017).

Tuttavia, pensandoci meglio, non posso ignorare quella sorta di “pigrizia” che colpisce un po’ tutti, quando, tornati a casa la sera dopo una lunga giornata di lavoro, desideriamo solo vedere un film. Ci sediamo sul nostro divano e davanti a noi si aprono due alternative: qualcosa di visto e rivisto un centinaio di volte o quel film sconosciuto di cui abbiamo rimandato sempre la visione? Il più delle volte (almeno io) ho optato per la prima.

Perché è senza impegno, mi posso abbandonare alla sua visione senza alcun tipo di ansia, so già come andrà a finire e, soprattutto, non smetterà mai di piacermi. In un certo senso, il nodo della questione è proprio lì, in quella pigrizia che ci spinge a scegliere il vecchio rispetto al nuovo e questo il grande mercato cinematografico l’ha capito e anche molto bene.

Un Nuovo Modello di Cinema

Se a tutto ciò si unisce il fatto che spesso mancano le idee per creare qualcosa di epico e immortale, la risposta al quesito di cui sopra è presto data. Si hanno poche idee, si hanno pochi soldi ed è tremendamente logico che si preferisca investire su qualcosa che quasi di sicuro piacerà alla gente. Da una parte è senza dubbio necessario che il prodotto finale abbia consistenza e qualità come l’opera originale: va da sé che una buona recitazione, una buona regia e una buona sceneggiatura sono elementi imprescindibili perché un film, di qualunque specie, sia valido.

death note live action netflix
Adattamento in live action dell’anime “Death Note” ma non un remake né tanto meno un reboot. Strano ma vero, dato che il primo film con attori in carne e ossa – una produzione nipponica del 2006 – non ha niente a che fare con il titolo targato Netflix.

Ma dall’altra è pur vero che per il film del nostro videogioco preferito saremo più pronti a comprare il biglietto del cinema ancora prima di vedere il primissimo trailer ufficiale. Da sottolineare che, ovviamente, non tutti approvano la realizzazione di questi live-action e remake, ritenendo che servano soltanto a rovinare capolavori già ampiamente consolidati al solo scopo di specularci sopra (esempio madre di uno degli ultimi Live Action che non ha incontrato il favore del pubblico è stato Death Note – il quaderno della morte, targato Netflix).

Che cosa succederà, quindi, in futuro? Questo “modello di cinema” continuerà la sua corsa verso il successo o si spegnerà inesorabilmente sotto un mare di critiche?

Non ci resta che preparare dei pop-corn, sederci e aspettare di vedere quello che, probabilmente, è il film più vecchio di sempre… Una moda destinata a scomparire.

 

Paola

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