Quel momento in cui quello che leggi ti sembra assurdo, eppure è scritto lì, nero su bianco. Quando pensi “se lo dice internet è vero”. Ecco, in quel momento ci sei caduto. Sei vittima di una o più bufale.
Quindi, cos’è una bufala? Una notizia essenzialmente falsa messa in circolazione da chi crede di essere davvero simpatico ma non lo è.
Solitamente sul web, solitamente il tragico Primo di Aprile. A dire il vero, le bufale non sono nate sul web.
La storia è piena di strafalcioni e notizie false che hanno fatto scivolare nel dubbio anche i più grandi. Vediamo le più eclatanti…
La donazione di Costantino
Datato 30 marzo 315, il documento riproduce un editto dell’Imperatore Romano Costantino I. L’editto concedeva grandi privilegi al Papa Silvestro I e a tutti i suoi successori, affermando la superiorità del potere del Papa su quello dell’Imperatore.
In un periodo di eterna lotta fra Chiesa e Impero per stabilire chi fosse il più importante, la donazione di Costantino era oro per la Chiesa
Venne tirato in ballo ogni volta che si parlava dell’argomento (cioè abbastanza spesso).
Perciò, quando il filologoLorenzo Valla dichiarò che si trattava di una bufala, la cosa non fu presa benissimo.
La burla di Fortsas
Nel 1840, la tranquilla vita degli intellettuali dei collezionisti del Belgio, venne ravvivata da una notizia: Jean Népomucène Auguste Pichauld, conte di Fortsas, era passato a miglior vita.
Il suo immenso patrimonio comprendeva una collezione di libri rari e unici, che i suoi figli avevano deciso di mettere all’asta.
Il 10 agosto 1840, una marea di collezionisti e intellettuali accorsero per aggiudicarsi la prestigiosa collezione. Immaginate le loro facce quando scoprirono che l’asta era una bufala, i libri pure e non esisteva nessun conte di Fortsas…
Lo scherzo era stato organizzato da Renier Hubert Ghislain Chalon, un burlone a cui gli intellettuali non andavano proprio giù.
L’uomo di Piltdown
Una delle bufale più dannose riguarda, invece, il ritrovamento di resti fossili avvenuto nel 1912.
I resti consistevano in frammenti di cranio e osso mandibolare appartenenti ad una sconosciuta specie di ominidi.
L’uomo di Piltdown venne considerato per lungo tempo l’anello mancante e sembrò rispondere a tante domande… almeno inizialmente.
La strana forma del cranio deviò completamente gli studi sull’evoluzione mandando in bestia diversi studiosi.
Un bel giorno, però, gli esperimenti chimici sui reperti rivelarono che si trattava di una bufala.
Il “reperto” era stato ottenuto unendo diverse specie di animali:
il teschio di un uomo di epoca medievale, della mandibola di un orango che risaliva a cinquecento anni prima e ad alcuni denti di scimpanzé.
Ancora oggi non conosciamo l’identità dei responsabili.
In un periodo in cui gli scienziati erano disperatamente a caccia di risposte sull’evoluzione, l’uomo di Piltdown venne accolto a braccia aperte.
Molte volte crediamo all’assurdo perché abbiamo bisogno di crederci, o semplicemente perché lo vogliamo.
È questo il caso delle fate di Cottingley…
Le fate di Cottingley
Esempio eclatante del credere perché voglio credere, avvenne nel 1919 in Inghilterra.
In tutto il Paese si diffusero 5 foto che ritraevano due bambine (Elsie Wright e Frances Griffths) in compagnia di fate e folletti.
La famiglia delle bambine giurò sull’autenticità delle foto ma, nonostante questo, le foto oggi ci sembrano chiaramente ritoccate.
La questione coinvolse tutto il paese, compreso il creatore di Sherlock Holmes, Arthur Conan Doyle, che scrisse un articolo sulla vicenda.
Quando le protagoniste della vicenda diventarono adulte, confessarono la bufala. Frances disse:
Non capisco come la gente possa aver creduto che fossero fate vere. Potevo vederne il retro e le spille da cappello usate mentre scattavamo le foto.
Pensate però a quanto sia stato bello credere in quelle foto! In questo caso la bufala servì a far sognare un po’ di gente.
Non tutte le bufale vengono per nuocere!
P.S.
Elsie Wright e Frances Griffths dichiararono false le prime quattro foto, mentre giurarono fino alla morte sull’autenticità dell’ultima di quelle cinque.
Bill Gates ha comprato la Chiesa!
La nascita di internet donò ai burloni un terreno tutto nuovo per dilettarsi sulla tastiera nelle ore in cui, evidentemente, non avevano nulla da fare.
Nascono così le bufale del web. E qui chi più ne ha più ne metta. Qualche esempio?
I RICERCATORI DELL’INDONESIA HANNO SCOPERTO LA CURA PER L’ALZHEIMER
RITROVATO IL CONTINENTE PERDUTO DI ATLANTIDE
ECCO COME FANNO LE STAR A MANGIARE SENZA INGRASSARE
Eh già…
Uno degli uomini che più sono presi di mira dalle bufale del web è l’eccelso proprietario della Microsoft, Bill Gates.
Nel 1994, infatti, cominciò a circolare questa notizia:
La corsa di Bill Gates verso l’espansione in tutti i settori non si ferma. Un comunicato del Vaticano annuncia che la Chiesa Cattolica sta per essere acquisita dalla Microsoft in cambio di alcune azioni.
Eh Si, ci hanno creduto.
Perché i burloni del web ci tengano così tanto a diventare oggetto di imprecazioni e maledizioni, ancora non lo sappiamo.
Quello che sappiamo è che ci sono sempre stati.
Comunque, per evitare di cadere vittima delle loro bufale, state lontani dai siti ambigui e ricordate che se la notizia è troppo assurda per essere vera, probabilmente non lo è.
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