In Lapponia, i pastori di renne stanno testando nuove strategie per salvare migliaia di animali che ogni anno perdono la vita in incidenti stradali. Dopo anni di tentativi falliti, l’idea dello spray riflettente sulle imponenti corna sembra essere una soluzione promettente, ma non è l’unico metodo in campo. Un altro sistema arriva in soccorso grazie alla tecnologia.
L’idea dello spray riflettente funziona davvero?
Ogni anno, circa 4.000 renne in Lapponia vengono investite da automobili, soprattutto nei mesi bui di novembre e dicembre. È un problema enorme, che ha spinto i pastori finlandesi a trovare soluzioni innovative.
Una delle più recenti è appunto l’applicazione di una vernice atossica ma luminosa (in realtà riflettente) sul manto e sulle corna degli animali, per renderli visibili ai conducenti anche nelle notti più oscure.
A ben pensarci, lo spray potrebbe essere la soluzione più efficace qualora applicata sulle corna, visibili da ogni angolazione. Tuttavia, i primi test hanno mostrato problemi: alcuni animali sembrano non apprezzare questa novità e riescono a rimuovere il prodotto strofinandosi contro gli alberi.
I pastori quindi non si sono fermati. Una nuova app per smartphone è entrata in funzione poco meno di 10 anni fa: permette agli automobilisti di segnalare la presenza di renne sulla strada e ricevere avvisi in tempo reale.

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In una fase pilota, sono stati distribuiti 1.000 dispositivi speciali ai conducenti di mezzi pesanti, limitati esclusivamente all’uso dell’app. Una sorta di IT Alert ma dedicato agli amici animali.
L’obiettivo era quello di creare una rete interattiva che protegge sia gli animali che i guidatori. A quanto pare il successo dell’app non ha tardato ad arrivare e oggi, unitamente allo spray (o quel che ne rimane), tutti utilizzano questo sistema.
Negli anni, diverse soluzioni sono state messe in atto, ma con scarso successo. Inizialmente dalle corna fluorescenti si è passati all’utilizzo di collari fluorescenti: questo metodo, piuttosto scomodo e costoso, non ha riscosso successo poiché gli animali venivano spesso scambiati dai guidatori per persone a bordo strada, creando confusione.
Successivamente la trovata dei segnali stradali mobili: anche in questo caso, niente da fare visto che i turisti li sradicavano da terra e li portavano con sé come souvenir.