San Juan Chamula, un piccolo villaggio nello stato messicano del Chiapas, è famoso per un fenomeno che mescola tradizione e globalizzazione: il consumo spropositato di Coca-Cola. In un contesto segnato dalla povertà estrema e dalla scarsità d’acqua, questa bibita è diventata non solo un simbolo di modernità ma anche un elemento chiave nelle cerimonie religiose locali. Tutto questo, però, ha un prezzo elevato.
Coca-Cola e riti religiosi: il lato assurdo e mortale di un villaggio messicano
Qui la Coca-Cola non è solo una bevanda: è parte della spiritualità locale. Gli abitanti Tzotzil l’hanno integrata nei riti religiosi come offerta alle divinità e come mezzo per purificare lo spirito. Durante le cerimonie i fedeli bevono e attraverso i rutti liberano le impurità spirituali.
Con il tempo, la Coca-Cola ha sostituito il pox, un tradizionale distillato usato in passato per scopi rituali. Questo cambiamento è il risultato di un adattamento culturale che mescola credenze antiche con influenze moderne, trasformando una bibita capitalista in un simbolo locale.
La regione messicana del Chiapas, pur essendo una ricca di risorse naturali, soffre di una gestione disastrosa delle risorse idriche. A San Cristobal, solo il 20% della popolazione ha accesso regolare all’acqua potabile. Questa scarsità ha spinto molte famiglie a preferire le bibite zuccherate, facilmente reperibili e utili per risparmiare l’acqua necessaria per altre attività domestiche.
La Coca-Cola è così onnipresente che è venduta in ogni angolo del villaggio, dai piccoli negozi rurali alle chiese, dove spesso si trovano dispenser accanto agli altari. Un paradosso!
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Tutto questo però ha un impatto devastante sulla salute: con una media di due litri al giorno per persona (ovvero quanto dovremmo bere l’acqua), gli abitanti di Chamula affrontano un’esplosione di malattie legate all’obesità, come il diabete di tipo 2. In Messico, il diabete è diventato la prima causa di morte e il 14% degli adulti ne soffre.
Questa dipendenza da una bevanda zuccherata è aggravata dall’accordo tra la Coca-Cola Company e il governo messicano, che ha concesso alla multinazionale l’accesso ai pozzi d’acqua locali in cambio della promessa di migliorare la rete idrica regionale.
Una promessa rimasta largamente inadempiuta, lasciando le comunità senza acqua potabile e dipendenti da un prodotto che mina la loro salute.
Chamula rappresenta un esempio estremo di sincretismo culturale, in cui elementi della modernità vengono assimilati in tradizioni secolari. Per antropologi e studiosi, il villaggio è un laboratorio vivente su come una comunità indigena può adattarsi alle pressioni della globalizzazione. Per fortuna, ce ne sono di altre che non lo hanno fatto.