Silver Surfer con il guanto dell’infinito ci regala una profonda riflessione sul paradosso della Libertà

Navigando per siti di collezionismo mi sono imbattuto nel comics Marvel What If…? #49 del 1993. Qui viene presentato Silver Surfer con il Guanto dell’Infinito, che tutti sappiamo appartenere (seppur temporaneamente) a quel cattivone di Thanos. Questo mi ha fatto pensare a una cosa? Se l’eroe con il cuore più nobile potesse plasmare la realtà a fin di bene, quali esiti ci sarebbero? La storia rivela che anche le intenzioni più pure possono portare a conseguenze disastrose quando si ha il controllo totale sulla realtà.

L’eterno dilemma del potere assoluto: una riflessione ispirata da Silver Surfer

Silver Surfer, da sempre mosso da buone intenzioni, utilizza il suo nuovo potere per rimodellare l’universo, creando una pace duratura ed eliminando la sofferenza. Tuttavia, ben presto si trova ad affrontare un dilemma morale: fino a che punto è legittimo limitare il libero arbitrio degli esseri viventi per imporre il bene?

Questa domanda, che permea l’intera vicenda, evoca il celebre detto di John Emerich Edward Dalberg-Acton, conosciuto come Lord Acton: “Il potere tende a corrompere, e il potere assoluto corrompe in modo assoluto“.

La trama del fumetto assume una valenza filosofica: quali sono le implicazioni di un potere così sconfinato. È giusto imporre la pace e l’armonia a scapito della libertà individuale? E chi può arrogarsi il diritto di prendere decisioni così cruciali per il destino dell’intero cosmo? Attraverso il percorso di Silver Surfer, comprendiamo che anche le intenzioni più nobili possono nuocere quando si ha il controllo assoluto sulla realtà.

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Questo tema trova numerosi riscontri nel mondo reale. Basti pensare ai regimi totalitari che, nel corso della storia, hanno promesso prosperità attraverso il controllo capillare della società.

L’Unione Sovietica, ad esempio, proponeva un’utopia di uguaglianza, ma ha finito per creare un sistema di oppressione. Similmente, anche nelle democrazie contemporanee, assistiamo talvolta a tentativi di imporre la “concordia sociale” attraverso la censura o repressione del dissenso.

Insomma, anche quando si agisce per il “bene superiore”, il tentativo di eliminare forzatamente i conflitti porta inevitabilmente a risultati controproducenti. Le società più resilienti, infatti, sono spesso quelle che hanno attraversato e superato momenti di crisi.

silver surfer in un'immagine di un fumetto ormai vecchio che indossa il guanto dell'infinito

Il Giappone del dopoguerra, la Germania dopo la riunificazione, il Sudafrica post-apartheid sono tutti casi emblematici di come la vera crescita sociale derivi dalla gestione costruttiva delle tensioni, non dalla loro rimozione, peraltro forzata.

Silver Surfer, come chiunque altro, si trova quindi di fronte a dei paradossi filosofici ed etici.

Il primo potrebbe essere identificato in quello che chiameremo paradosso della libertà (un po’ diverso da quello della tolleranza proposto da Popper). Imporre la pace universale significa inevitabilmente privare gli esseri umano del loro libero arbitrio.

Ma senza libertà di scelta, può esistere la vera pace anche se questo significa possibilità di scegliere il conflitto? Immaginate un giardino bellissimo, ordinato, perfettamente potato ma artificiale e quindi privo della bellezza del “caos” della natura.

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Andando un po’ più a fondo nell’animo umano, non è possibile non ragionare su una prospettiva esperienziale. La sofferenza nello specifico, per quanto dolorosa, è parte integrante dell’esperienza dell’essere umano che lo forgia, lo fa crescere e ne forma la comprensione della realtà.

Se pensiamo al personaggio dei fumetti, anche la sua nobiltà è nata attraverso esperienze di dolore e di successiva redenzione. Quindi eliminare la sofferenza significherebbe anche eliminare qualsiasi (o quasi tutte) le opportunità di crescita morale.

La corruzione dell’uomo è un altro capitolo da affrontare, nello specifico quando a corrompere è il potere. Come la storia insegna, ad un potere maggiore corrisponde una tendenza alla “corruzione morale” maggiore. Qualche esempio: La Rivoluzione Francese che degenera nel Terrore, le rivoluzioni comuniste che si trasformano in dittature…

Questo non perché chi lo detiene è intrinsecamente malvagio, ma perché la prospettiva di chi detiene il potere (figurativamente chi possiede il Guanto del Potere) si distorce progressivamente. Nel fumetto, ad esempio, lo vediamo quando Silver Surfer inizia a vedere sé stesso come l’arbitro supremo della moralità universale.

Concludendo, proprio come il personaggio Marvel, dobbiamo accettare che non esiste unasoluzione magica” ai problemi dell’umanità. La vera pace viene dalla paziente costruzione di sistemi che permettono alle persone di risolvere i loro conflitti e crescere insieme.

Gianluca Cobucci

La sua vita è cambiata quando ha letto una frase di William Edwards Deming: "Senza dati sei solo un'altra persona con un'opinione". Da quel momento ha iniziato a leggere e approfondire perché ha fame di conoscenza. Sa a memoria "Il Silmarillion" e cerca di diventare uno Jedi.

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