Billie Eilish: proviamo a capire perché piace tanto alla generazione Z

We are all sad motherfuckers

Duh… Basta questo per farvi venire in mente Bad Guy di Billie Eilish. Non c’è neanche bisogno di ascoltarla volontariamente. La linea di basso, lo schioccare delle dita, la sua voce leggera, intima e sarcastica sono già lì a solleticare le vostre orecchie.

Perchè Billie Eilish funziona così bene?

Un lancio tradizionale di un singolo non funziona più come una volta. Nel 2019 non basta avere una buona canzone e un video musicale accattivante e ad alto budget.

La guerra della prima posizione nelle classifiche si combatte in un altro modo. Si conquista solo “invadendo” la vita del pubblico che viene esposto a meme, remix e video, costantemente.

Prima di Bad Guy era Old Town Road di Lil Nas X ad avere la prima posizione da ben 19 settimane nella Billboard Top 100.

Studi dimostrano che la maggior parte degli appartenenti alla Generazione Z, consuma quotidianamente musica principalmente attraverso il proprio smartphone affidandosi a servizi di streaming o video online.

Per questo è fondamentale che il singolo venga costantemente rinfrescato per catturare di nuovo l’attenzione persa dai consumatori.

Billie ha infatti rilasciato un video verticale di Bad Guy.

Nell’era digitale, l’attention span di ognuno di noi si è notevolmente ridotto. Da una parte questo danneggia i produttori di contenuti ma allo stesso temo li aiuta dato che siamo noi ad associare i loro prodotti a immagini o video.

Bad Guy e Old Town Road hanno trovato il loro successo anche su TikTok, social network lanciato nel 2016, che ha riscosso attenzione come piattaforma memica. Ha preso il posto lasciato da Vine, non solo per gli utenti ma anche per i Reactioners su Youtube (anche il buon Pewdiepie ci ha fatto una serie di video).

Anche i canali parodia hanno approfittato del potenziale memico di queste canzoni.

Ecco qui delle sensuali sopracciglia che coverizzano Bad Guy.

Questo ha garantito un supporto al “normale” sistema di marketing.

Ma è solo attenzione ironica?

Quando viene intervistata da Pitchfork e le scappa un rutto, o quando si lascia sfuggire un “fuck” sul palco perché si scorda il testo di una sua canzone, o quando addirittura cade durante un’esibizione, è questa  la componente sarcastica e ironica dell’immagine Anti-pop “creata” da Billie Eilish.

Gli abiti oversized, l’aria da adolescente svogliata e menefreghista camminano di pari passo con tematiche mature e a tinte fosche.

Il suo atteggiamento è comune a tanti di quelli che sicuramente sono diventati suoi ascoltatori. La patina postmoderna e il non prendersi sul serio sono un meccanismo di difesa, non solo nella sfera adolescenziale. Nell’era dei sad boys, ironia e depressione vanno a braccetto.

Anche lo youtuber FilthyFrank ha unito questi due mondi con il passaggio alla carriera musicale con lo pseudonimo di Joji, trasformando il suo linguaggio internettiano e usandolo come trampolino di lancio.

sad boy

Billie Eilish si mostra come l’opposto della pop star con la sua totale assenza di sessualizzazione e l’uso dell’immaginario del genere horror.

Lei è un nuovo modello che prende le distanza da quelli irraggiungibili e dannosi della pop music e del capitalismo.

Billie Eilish è stata creata a tavolino?

L’attenzione rivolta su di lei e la sua giovane età hanno contribuito alla nascita anche dei suoi haters e di un pensiero di fondo che ha avvelenato la sua immagine ancora prima dell’uscita del suo album.

Che sia merito del fratello, che sia tutta una trovata commerciale o meno non dovrebbe interessare. Un album può essere “spinto” all’inverosimile ma se non è buono prima o poi calerà a picco lasciando l’artista a piedi lungo la strada del successo.

When We All Fall Asleep, Where Do We Go?

Questo è il titolo dell’album pubblicato il 29 marzo 2019 dalla Darkroom e Interscope Records, prodotto insieme al sopracitato fratello Finneas O’Connell.

La produzione di O’Connell include frequentemente bassi amplificati, percussioni minimaliste e suoni acustici. La struttura delle canzoni è classica ma viene lasciato spazio a influenze dure e industrial. La voce di Eilish invece si rivela morbida e sussurrata quasi come un ASMR.

Il suo album è stato paragonato ai lavori di Lorde e Lana del Rey.

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