Dopo mesi di polemiche e accuse di transfobia a causa di alcuni tweet sull’attivismo transgender e in difesa del “sesso biologico”, l’autrice della saga di Harry Potter si trova al centro di una nuova ondata di dissenso. E’ di pochi giorni fa la dichiarazione al Daily Mail di una fonte interna alla Hachette, la casa editrice del nuovo libro per bambini di JK Rowling “The Ickabog“, secondo la quale numerosi membri del team redazionale avrebbero deciso di interrompere il proprio lavoro sul testo in segno di solidarietà verso la comunità trans.

JK Rowling e la sospensione di The Ickabog
Secondo questa fonte, che ha preferito restare anonima, il gruppo è composto di ragazzi prevalentemente under-35 e molto attenti alla tematica dei diritti LGBTQIA+.
L’editore ha successivamente diramato un comunicato stampa in cui si dichiara orgoglioso di poter pubblicare il nuovo libro di JK Rowling, ma allo stesso tempo ha difeso il diritto dei propri dipendenti a poter scegliere di non lavorare su un particolare progetto per motivazioni etiche e personali.
Non è la prima volta che la Hachette incontra delle resistenze interne di questo tipo. A Marzo, lo staff organizzò una protesta fuori dalla sede dell’editore per protestare contro la pubblicazione dell’autobiografia di Woody Allen, accusato di molestie dalla figlia Dylan Farrow. A seguito delle polemiche, il progetto è stato abbandonato.
Queste tensioni interne all’editore di JK Rowling arrivano alla fine di una settimana segnata dal lungo post di sfogo dell’autrice, in cui ha difeso le proprie posizioni, raccontando allo stesso tempo di aver subito molestie dall’ex-marito.
Tuttavia, anche quest’ultimo tentativo di giustificare le precedenti dichiarazioni è stato accolto con una pioggia di critiche, accompagnate comunque da una generale e sacrosanta solidarietà per il trauma subito.
In precedenza, le dichiarazioni transfobiche di JK Rowling erano state duramente condannate anche da parecchi addetti ai lavori, compresi alcuni attori della saga cinematografica di Harry Potter, a cominciare dallo stesso Daniel Radcliffe.
L’interprete del mago più celebre al mondo ha espresso il suo sdegno riguardo le parole discriminatorie della scrittrice, scusandosi con i fan se a causa di esse il loro amore per la saga fosse stato in qualche modo intaccato.