Star Wars sarà sempre considerato il trampolino di lancio per la fama di Mark Hamill. Tuttavia, le cose non andarono esattamente come l’attore le aveva immaginate. In effetti, in una chiacchierata fatta su SirusXM, M. Hamill ha raccontato di come, ai tempi di Star Wars – Episodio VI: Il Ritorno dello Jedi, avesse sperato in una svolta “sith” per il suo personaggio, ossia Luke Skywalker.
Mark Hamill voleva un Luke nel lato oscuro
Ospite della popolare radio satellitare, M. Hamill ha spiegato:
Ricordo di essermi lamentato di una cosa con George ai tempi di La Vendetta dello Jedi. Gli dissi: “È così prevedibile e consolatorio” e lui mi rispose “Mark, non dimenticare che questi film sono fatti per i bambini”. Le sue intenzioni originali erano quelle di fare dei film per i ragazzini! Gli adolescenti e quelli anche più piccoli. Ma noi, ovviamente, proiettavamo su questi film la nostra sensibilità di adulti ed era lì che sbagliavamo. Ma lui è George, lui sa cosa vuole e infatti ho poi compreso che aveva ragione. “Nelle fiabe, tutti i nodi vengono al pettine ordinatamente alla fine”. Dopo L’Impero Colpisce Ancora, ho pensato che dovessimo percorrere la strada più folle, ma c’è una ragione se George è George e io sono io. Sai, pensavo davvero che Luke stesse diventando cattivo perché vestivo sempre di nero. Pensavo che sarei passato al Lato Oscuro nell’ultimo film. E che mi sarei riscattato. Mi pareva che col precedente stessimo andando in quella direzione, ma bisogna anche dire che ogni attore desidera interpretare il suo gemello malvagio.
Ma al di là della motivazione data da G. Lucas, se Star Wars fosse stato pensato e creato per un pubblico adulto, Luke sarebbe passato al lato oscuro della Forza? Oppure avrebbe potuto farlo successivamente, nell’ultima e tanto discussa trilogia?

Al riguardo, vorrei proporre la mia teoria: dopo il “Ritorno dello Jedi“, Luke diventò l’unico Force Master nella galassia e anche l’unico “non Jedi e non Sith”. Trascese le etichette di Jedi e Sith e, così facendo, “equilibrò” la Forza.
Ricordiamo che, mentre Luke era ancora un Jedi fresco di addestramento, ebbe anche modo di conoscere e venire a contatto con la religione dei Sith, quasi sedotto dalle parole di Palpatine e Vader.
Ha vinto su di loro, prendendo la “via più difficile” ma non penso che abbia mai ignorato i loro insegnamenti.
Dopotutto, il personaggio di Mark Hamill ha cercato di uccidere l’imperatore quando i suoi amici erano in pericolo. Era così sbagliato?
Stava solo cercando di proteggerli ma proprio per questo, penso che Luke abbia trasceso i termini religiosi di Jedi e Sith e abbia imparato a controllare sia la luce che l’oscurità, diventando essenzialmente entrambi.
Questo lo pone su una scala completamente diversa della Forza. È un “Force Master”, piuttosto che l’una o l’altra cosa.

Forse la versione “adulta” di Star Wars potrebbe, infine, essere considerata in questo modo: non esiste il bene o il male, non è possibile catalogare in modo così definito gli eventi e le persone che compongono il mondo stesso.
Tutti siamo sia luce che oscurità e sta a noi, alla nostra morale, non pendere eccessivamente né in un verso né nell’altro.
Paola.
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